L'infettivologo Andreoni: "Al chiuso tenere la mascherina anche se vaccinati"
Top

L'infettivologo Andreoni: "Al chiuso tenere la mascherina anche se vaccinati"

Il primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma sulla terza dose: "Un'ulteriore somministrazione a distanza ravvicinata sia in grado di stimolare una buona risposta"

Il virologo Andreoni
Il virologo Andreoni
Preroll

globalist Modifica articolo

11 Settembre 2021 - 17.19


ATF

Gli inviti alla prudenza non sono mai abbastanza, per questo dobbiamo affidarci completamente all’opinione della scienza, senza ascoltare i proclami dei complottisti e dei no vax. 

“Sappiamo che anche il vaccinato” contro Covid-19 “può essere infetto e può trasmettere la malattia”, pur se “in forma molto più modesta rispetto al non vaccinato. Quindi anche i vaccinati devono tenere la mascherina. Ho sentito alcuni ministri che dicono che in alcune situazioni si può togliere la mascherina”, per esempio a scuola nelle classi in cui tutti sono vaccinati, “ma questo è un errore”.

Lo ha spiegato Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), intervistato da ‘Gli Inascoltabili’ su New Sound Level.

 L’esperto ha parlato anche di terza dose. “Credo che sia indispensabile – ha detto – Noi abbiamo visto in questi mesi di vaccinazione che alcune persone fragili come anziani, immunodepressi e quanto altro hanno una risposta alcune volte molto modesta anche alla doppia dose, e in altri casi una risposta buona che tende a perdersi rapidamente. Sono emersi dati che fanno vedere come un’ulteriore dose a distanza ravvicinata sia in grado di stimolare una buona risposta”, quindi un ‘rinforzo’ va dato.

“E’ stato dato il via libera alla terza dose di Pfizer e Moderna – ha ricordato Andreoni – Chi ha fatto AstraZeneca e Johnson&Johnson potrebbe avere una certa difficoltà a capire come può fare con il richiamo. Dobbiamo aspettare che gli enti regolatori ci diano indicazioni, ma laddove dovessimo fare una dose di richiamo per questi due vaccini, non ci sarebbe nessun problema a fare un ulteriore richiamo con Moderna o Pfizer – ha assicurato l’infettivologo – perché quello che viene inoculato con il vaccino è sempre lo stesso antigene.

Quindi fare l’uno o fare l’altro è la stessa cosa, addirittura ci sono dati che ci dicono che il cambio del vaccino nel richiamo lo fa funzionare quasi meglio”.

 Andreoni ha evidenziato poi che “iniziano ad esserci anche strategie valide nel caso d’infezione, come i famosi anticorpi monoclonali”. Strategie “sulle quali si sta facendo una sperimentazione per verificare se la loro somministrazione può funzionare anche in maniera preventiva come un vaccino. Il vaccino ci fa produrre anticorpi specifici, gli anticorpi monoclonali sono già specifici. Su questo abbiamo delle buone notizie”.

Infine un dato a conferma dell’efficacia dei vaccini, anche in presenza della variante Delta di Sars-CoV-2: “Nel Lazio il 92% delle persone che si ammalano e devono essere ospedalizzate sono non vaccinati – ha rimarcato l’infettivologo – Gli altri sono vaccinati, ma che per ragioni specifiche e altre malattie specifiche hanno risposto poco alla vaccinazione”.

Native

Articoli correlati