La Croce Rossa Internazionale (CICR) ha recentemente lanciato un allarme riguardo alla situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, definendola “sull’orlo del collasso totale”. Secondo il CICR, la ripresa delle ostilità e la sospensione degli aiuti stanno aggravando una crisi già drammatica, con gravi carenze di beni essenziali e servizi vitali.
La crisi umanitaria in numeri
- Oltre 52.000 morti dall’inizio del conflitto, con più della metà delle vittime rappresentate da donne e bambini.
- Più di 1 milione di bambini a rischio di malnutrizione acuta.
- Solo 1.000 camion di aiuti sono entrati a Gaza tra il 7 e il 27 maggio, un numero insufficiente per assistere oltre 2,2 milioni di persone.
- Oltre metà degli ospedali fuori servizio e solo 17 strutture sanitarie parzialmente operative.
Testimonianze dal campo
La situazione è ulteriormente aggravata dalla mancanza di carburante, che ha portato alla chiusura di impianti di desalinizzazione dell’acqua e alla sospensione di servizi medici essenziali.
La Croce Rossa Italiana, in collaborazione con la Mezzaluna Rossa Palestinese, ha allestito campi per sfollati e distribuito beni di prima necessità, ma le risorse sono insufficienti rispetto ai bisogni crescenti della popolazione.
Appelli internazionali
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha dichiarato che “il sistema umanitario a Gaza sta affrontando un collasso totale con conseguenze inimmaginabili per più di 2 milioni di civili”, sottolineando l’urgenza di un cambiamento immediato nella gestione degli aiuti.
Anche l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha espresso preoccupazione, evidenziando che gli sforzi umanitari sono vicini al collasso a causa degli intensi combattimenti e della mancanza di accesso.