Pochi giorni fa, il 30 Aprile 2025, la scalinata di Piazza di Spagna ha festeggiato i suoi 300 anni, e verrà celebrata con la mostra “The Spanish Steps. Revisited”, aperta al pubblico dal 1° maggio, a Roma nella sede della Keats Shelley House.
Una storia incredibile, con i progetti affidati a dei pilastri dell’architettura italiana, come Bernini, Della Porta, Borromini e Bricci, con l’obiettivo di collegare in tutto e per tutto la sommità del Pincio e il convento della SS. Trinità dei Monti.
Il curatore della mostra Luca Caddia ha commentato: “Un articolato iter progettuale che vede coinvolti la Francia e la Spagna, papi e cardinali, Carlo VIII di Valois e san Francesco di Paola, Bonifacio VIII, il re Sole e il potentissimo primo ministro Mazzarino, Innocenzo X Pamphilij, che la nostra esposizione vuole ricostruire attraverso preziose testimonianze di disegni e incisioni aprendosi anche al contemporaneo con immagini fotografiche, video e interventi site-specific di artisti italiani e internazionali, chiamati a re-immaginare lo spazio della Scalinata”. Tra gli artisti contemporanei presenti figurano Margherita Morgantin, Stefano Arienti, Elisabetta Benassi e T-Yong Chung.
Il curatore della mostra, nonché deputy curator alla Keats Shelley House, fornisce ulteriori dettagli, raccontando di come esistesse il desiderio di realizzare a Piazza di Spagna un gruppo equestre raffigurante Luigi XIV, poco stimato, per usare un eufemismo, dal Vaticano e da Papa Alessandro VII Chigi.
Poi prosegue: “Nel progetto della scalinata il cavallo non era ‘a riposo’, ma ritto sulle zampe posteriori. E’ facile dedurre che il monumento in questione avesse l’intenzione di gridare sfacciatamente al mondo che il re Sole si era dato il compito morale di domare la Spagna e con lei il Santo Padre. Naturalmente non se ne fece nulla”.
E continua: “I due palazzi che si affacciano sulla scalinata, i locali della celebre sala da tè Babington’s e l’attuale Keats-Shelley House, sono come due gemelli diversi concepiti come quinte scenografiche, parte integrante di questo importantissimo progetto. Nel ‘700 esisteva nella scalinata quello che veniva chiamato ‘anfiteatrino’, un breve momento di sosta nel percorso salita-discesa della scala. Spazio simbolico, neutro, rispetto al conflitto storico, alla ‘querelle’ tra la Francia e il Papato”.
Infine, sulla rivendicazione francese della scalinata avvenuta nel 2024 commenta: “La scalinata di piazza di Spagna appartiene all’Italia, anche se i motivi ‘storici’ della Francia possono essere comprensibili. ‘The Spanish Steps’ appartiene a tutti, la scalinata di Piazza di Spagna appartiene all’umanità”.
La scalinata di Piazza di Spagna è diventata ancora più nota grazie al cinema, con “Vacanze Romane” e “Le ragazze di Piazza di Spagna”, e alla moda con la sfilata di Bulgari nel 2016.
