I giovani e l’informazione: il progetto di Radio1 Post

Il programma-laboratorio di Rai Radio1, condotto da Aldo Pecora e in onda ogni venerdì, ha l'obiettivo di far avvicinare i giovani ai media tradizionali.

I giovani e l’informazione: il progetto di Radio1 Post
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5 Maggio 2025 - 00.14 Culture


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I giovani d’oggi non guardano la tv, non leggono i giornali cartacei. Piuttosto che afferrare il telecomando aprono Instagram, scrollano TikTok, ascoltano un podcast. Si costruiscono in autonomia un’idea del mondo, spesso senza una bussola, una direzione da seguire.

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“In realtà non hanno perso interesse per le notizie. Hanno solo perso fiducia in chi le racconta”, ha spiegato all’AGI Aldo Pecora, 39 anni, giornalista, autore e conduttore di Radio1 Post.

“I social hanno preso il posto dell’edicolante sotto casa solo che oggi a darti “la notizia del giorno” non è uno con il giornale sotto braccio, ma un algoritmo. Che poi è pure simpatico, per carità, ma non distingue tra un Nobel e uno in accappatoio davanti allo specchio”.

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E ha continuato ancora Pecora: “Non è che i ragazzi non vogliano informarsi: è che nessuno gli ha insegnato come farlo. Manca il filtro critico, non la curiosità. Cerco di entrare lì, con la mia cassetta degli attrezzi di giornalista ibrido. Spiegare cose complesse senza complicarle, usando un tono da gruppo WhatsApp. Senza lezioni, ma nemmeno banalità”.

Dando un’occhiata ai dati, secondo l’ultima rilevazione di Eurobarometro, il 44% dei giovani italiani si informa principalmente tramite social, il 59% utilizza Instagram come canale preferito e solo il 40% degli italiani si dice ancora interessato all’attualità: una percentuale allarmante.

Con Radio1 Post, in onda ogni venerdì, Aldo Pecora ha voluto ribaltare ogni schema: “Ora che sono in conduzione, non da ospite, ho cambiato i paradigmi: niente ospiti giovani che parlano ai giovani, niente etichette. È una chiacchiera vera, dove si può discutere di IA, religione, politica o meme con la stessa naturalezza”.

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E il pubblico risponde. “C’è chi ci ascolta con la madre, chi ci ha scoperti con un reel, chi ci scrive su Instagram con osservazioni più profonde di certi editorialisti. È lì che capisci che il microfono aperto funziona”, ha incalzato ancora Pecora.

Aggiunge ancora: “Sto in mezzo tra i Boomer e la Gen Z, e provo a fare da ponte. Non da professore, ma da traduttore simultaneo: aiuto i linguaggi a incrociarsi senza tamponarsi”.

Infine, sul ruolo del servizio pubblico Pecora ha le idee chiare: “La Rai ha memoria, autorevolezza. Ma ai giovani questo non basta. Deve contaminarsi, aprirsi, farsi sorprendere. Non deve inseguire i trend, ma smettere di parlare al Paese e ricominciare a parlare con il Paese e dobbiamo smettere di parlare di futuro come se fosse lontano. Il futuro è già qui, e ci parla forte e chiaro. A noi il compito di ascoltarlo. E tenere il microfono acceso”.

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Insomma, “parlare” ai giovani con il loro linguaggio è l’obiettivo di Radio1 Post, e la speranza è che nascano molteplici programmi che tentino di avvicinare le nuove generazioni ai “vecchi” media tradizionali, affinchè possano provare anche loro emozioni indescrivibili come quelle di leggere una notizia in prima pagina sulla carta stampata.

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