È sulla cittadinanza italiana il quinto quesito del referendum
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È sulla cittadinanza italiana il quinto quesito del referendum

Che cosa cambierebbe e che cosa possiamo aspettarci? Ne parliamo con Fabio Berti, professore di Sociologia presso l’Università di Siena.

È sulla cittadinanza italiana il quinto quesito del referendum
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9 Maggio 2025 - 16.35 Culture


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di Giada Zona

L’8 e il 9 giugno gli italiani voteranno per cinque referendum abrogativi. Quattro quesiti sono dedicati al lavoro e riguardano i licenziamenti illegittimi, il limite dell’indennità per i licenziamenti nelle piccole imprese, contratti a termine e gli infortuni. L’altro quesito, forse il più discusso, propone di ridurre da dieci a cinque gli anni di residenza regolare per poter richiedere la cittadinanza italiana che, una volta ottenuta, potrebbe essere trasmessa ai figli minorenni. Il quesito sulla cittadinanza ha provocato discussioni e divisioni nella politica e tra gli elettori. Ma quali sono gli aspetti più rilevanti di questa proposta referendaria e che cosa possiamo aspettarci? Ne discutiamo con Fabio Berti, professore ordinario di Sociologia presso il Dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive dell’Università di Siena. 

Uno dei cinque quesiti riguarda la cittadinanza e coinvolgerebbe circa 2,3 milioni di persone in Italia. Secondo lei, oltre all’aspetto legislativo, quali sono gli elementi sociali e culturali più rilevanti di questa proposta? 

Credo che l’aspetto più importante sia l’acquisizione della cittadinanza come passaggio chiave nel percorso di integrazione. Diminuire il tempo necessario all’acquisizione della cittadinanza permette di accelerare i contenuti qualitativi dell’integrazione degli stranieri che vivono in Italia, poiché chi richiede la cittadinanza ha un progetto di radicamento nel nostro Paese. 

I dati Istat ci dicono che al primo gennaio 2025 le acquisizioni della cittadinanza italiana sono aumentate del 3,2% rispetto all’anno precedente. Secondo lei, questo dato cambierebbe se il referendum avrà un esito positivo?

Penso di sì, la riduzione dei tempi permetterà di aumentare le domande di acquisizione della cittadinanza anche se poi si apriranno altri iter amministrativi. I cittadini potranno fare domanda a partire dal quinto anno di residenza continuativa nel nostro Paese, ma avranno bisogno di diversi anni prima di concludere gli iter. Secondo me aumenterebbero le acquisizioni della cittadinanza e credo che sia un fenomeno positivo per il nostro Paese. 

Crede che il referendum supererà il quorum? Quale esito si aspetta? 

Mi auguro che il referendum possa superare il quorum e spero che vinceranno i sì, ma temo che non sarà così a causa di alcune dinamiche nella politica nazionale e del silenzio assordante intorno alla questione referendaria. Purtroppo, ancora una volta, temo che il quorum non sarà raggiunto. Credo che non ci saranno differenze tra i referendum e penso che gli elettori non sceglieranno solo una o più delle cinque schede, quindi se il quorum non sarà raggiunto riguarderà i cinque quesiti.

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