Flores: "Starmer segue la linea dura sull’immigrazione per frenare la destra, ma vuole riavvicinarsi all’Europa"
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Flores: "Starmer segue la linea dura sull’immigrazione per frenare la destra, ma vuole riavvicinarsi all’Europa"

Normative più rigide sull’immigrazione, accordi commerciali con gli Stati Uniti. Ne parle Marcello Flores che ha insegnato Storia comparata e Storia dei diritti umani all'Università di Siena.

Flores: "Starmer segue la linea dura sull’immigrazione per frenare la destra, ma vuole riavvicinarsi all’Europa"
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17 Maggio 2025 - 13.04 Culture


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di Giada Zona

La Gran Bretagna sta vivendo un periodo ricco di cambiamenti sociali, politici ed economici. Uno tra i più importanti riguarda l’immigrazione, infatti il primo ministro britannico ha deciso di ridurre i flussi migratori. Salgono da cinque a dieci gli anni necessari per ottenere la residenza permanente e solamente chi porta un contributo significativo, come i medici e gli ingegneri, può richiederla dopo cinque anni di residenza in Gran Bretagna. Inoltre da inizio aprile tutti i cittadini europei diretti in Gran Bretagna avranno bisogno di un visto di ingresso obbligatorio. Ma, in generale, per ottenere un visto per vivere in Gran Bretagna sarà necessario conoscere la lingua inglese.

Sul piano commerciale, invece, l’otto maggio gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno firmato un accordo e le principali misure riguardano l’eliminazione dei dazi del 25% su acciaio e alluminio britannici e l’aliquota sarà ridotta al 10% sulla maggior parte delle esportazioni di automobili. Tantissimi cambiamenti che provocheranno delle reazioni anche nell’Unione Europea. Per comprendere meglio il contesto britannico ne parliamo con il professore Marcello Flores che ha insegnato Storia comparata e Storia dei diritti umani all’Università di Siena.

Il piano immigrazione annunciato da Starmer prevede di riprendere il controllo dei confini britannici. Che cosa prevede e, secondo lei, che cosa possiamo aspettarci?

Il tema dell’immigrazione è stato fondamentale per la vittoria della Brexit e anche nelle ultime amministrative, l’elemento più importante è che il governo laburista ha deciso di seguire questa linea, attuando delle riforme che possano tranquillizzare l’opinione pubblica sulla sicurezza. Vi sono degli accordi con singoli Paesi e non vi sono più le idee precedenti. Credo sia qualcosa da vedere, considerando le eventuali decisioni delle autorità giudiziarie sulle misure che saranno adottate. Penso sia una mossa di propaganda politica per impedire un aumento dei consensi della destra nazionalista e ipernazionalista.

Il visto di ingresso obbligatorio e la necessità di conoscere la lingua inglese. Perché sono state attuate queste due normative? 

Il visto era già in funzione ed è stato ufficializzato poco fa, mentre la necessità di conoscere la lingua inglese credo sia un modo per evitare un flusso di persone che vanno in Gran Bretagna. Persone che fanno lavori sottopagati e precari, rimangono alcuni mesi in Gran Bretagna per imparare la lingua ma rischiano di essere poco controllati. Il controllo delle presenze straniere e del mercato del lavoro è un elemento abbastanza importante, poiché servirebbe a evitare delle difficoltà. Si tratta di due aspetti che possono essere positivi o negativi in base al punto di vista di chi guarda.

Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno firmato un accordo commerciale l’otto maggio, definito da Starmer un “giorno storico”. Che cosa ne pensa? Lo definirebbe “un giorno storico”?

Starmer ha fatto capire a Trump che non poteva mettersi contro la Gran Bretagna, il partner più forte dal punto di vista commerciale. Si tratta di un accordo che mantiene i rapporti precedenti o forse li puntualizza, dunque da questo punto di vista credo sia un accordo storico per Trump, piuttosto che per la Gran Bretagna.

Quale sarà la risposta dell’Unione Europea in seguito alle nuove riforme britanniche? 

L’Unione Europea si è avvicinata alla Gran Bretagna perché il governo di Starmer è diverso da quello precedente e condivide con la Francia e la Germania alcune posizioni sulla difesa e sulla solidarietà con l’Ucraina, anche da un punto di vista militare. Vi sono anche degli accordi riguardanti gli studenti erasmus, con l’obiettivo di evitare le difficoltà che si erano create tra gli studenti inglesi e europei. Vi è la ripresa dei rapporti che potrebbe migliorare le condizioni degli ultimi anni, ma il rischio sarebbe quello di peggiorare se Farage, in futuro, dovesse ottenere maggiori consensi.

Come definirebbe il contesto politico-economico in Gran Bretagna?

Attualmente vi è un contesto molto difficile, ma la situazione è migliorata rispetto agli ultimi anni quando vi era il governo conservatore. Le maggiori difficoltà potrebbero essere risolte soprattutto se riprenderanno, come sembra che riprendano, i contatti con l’Europa.

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