Lia Levi presenta “Cara nonna caro nipote” al Salone del libro di Torino
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Lia Levi presenta “Cara nonna caro nipote” al Salone del libro di Torino

La scrittrice contro le proteste filopalestinesi: “Atroce colpire la lettura, unico strumento di pace che ci resta”.

Lia Levi presenta “Cara nonna caro nipote” al Salone del libro di Torino
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18 Maggio 2025 - 19.58 Culture


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Cara nonna caro nipote è un libro per ragazzi scritto da Lia Levi e suo nipote Simone Calderoni. Questa opera si struttura come un dialogo intergenerazionale con un confronto dei due su ricordi di infanzia, esperienze scolastiche, sogni, primi passi nel mondo del lavoro e passioni.

Ci sono anche temi più dolorosi come il racconto del periodo delle leggi razziali, che comportarono a Lia il dover smettere di frequentare la scuola pubblica. Mentre Simone racconta gli atti di bullismo subiti per via dalla sua dislessia (oggi è tutor di ragazzi dislessici). Due sofferenze differenti anche se l’autrice dichiara che “Ogni dramma va elaborato, ogni dolore va affrontato”. Ma l’essenza del libro risiede soprattutto nell’importanza del “passare la fiaccola”, come dichiara Levi, e “del trasmettere l’entusiasmo per la letteratura e l’emozione che ti regala una poesia, il cinema o un libro speciale”.

La scrittrice ebraica Lia Levi, 93 anni, venerdì era al salone del Libro di Torino per presentare la sua nuova opera scritta con il nipote Simone Calderone.

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“Sono proteste che mi colpiscono due volte, per la carica di brutalità ma soprattutto perché hanno scelto di dirigersi verso la lettura e la scrittura. Sono sbalordita che si vada a colpire la cultura perché è l’unico strumento che ci resta per combattere l’odio”. Sono state queste le parole di Lia Levi dopo essere stata testimone delle proteste pro-Palestina di due giorni fa al Salone del libro e all’Università.

Con scontri all’ingresso del Lingotto e la contestazione da parte dei Pro-Pal dell’incontro di Nathan Greppi autore de La cultura dell’odio con il presidente della comunità ebraica Dario Disegno e Claudio Vercelli (che alla fine hanno rinunciato al dibattito) e l’attacco ai protagonisti dell’Unione dei giovani ebrei ai quali è stato impedito di tenere al campus universitario Luigi Einaudi sul “diritto allo studio in contrasto all’antisemitismo in università”.

La scrittrice dichiara: “Tutti diciamo che bisogna rifarsi al pensiero e al ragionamento, qui si colpisce la scrittura e la lettura, agendo addirittura attraverso testi di scrittori ebrei vittime del nazismo come Primo Levi”. Sulla istallazione di una bandiera della Palestina ad opera dello street artist veneto Orlando recante una frase tratta da Se questo è un uomo di Primo Levi dichiara: “Sono sbalordita che si vadano a colpire libri e scrittori. Agire sui simboli della cultura ebraica come Levi o come il Nobel Isaac Bashevis Singer (sui cui romanzi in una libreria milanese qualcuno è riuscito ad apporre l’etichetta ‘Questo libro uccide’ ndr) ha qualcosa di più della mancanza di rispetto personale”. Per la Levi “è una mancanza di rispetto universale”.

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