Quarantotto anni di “God Save The Queen”, il più grande successo dei Sex Pistols

Pubblicato casualmente durante il giubileo d'argento della Regina Elisabetta II. Tra le censure dall’alto e le provocazioni dal basso: ecco alcune avventure della band punk britannica

Quarantotto anni di “God Save The Queen”, il più grande successo dei Sex Pistols
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29 Maggio 2025 - 21.54 Culture


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di Giada Zona

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Era il 27 maggio del 1977 quando i Sex Pistols, band icona del punk, pubblicavano “God Save The Queen”. Il brano esce durante i festeggiamenti della regina Elisabetta II per i suoi venticinque anni di regno. Ma la data è solo una coincidenza, come ha dichiarato più volte la band, mentre il titolo è ripreso dall’inno nazionale britannico. E il contenuto possiamo già immaginarlo.

Anticonformisti e ribelli, rivoluzionari e imprevedibili, i Sex Pistols nascono intorno a un negozio dove spesso si incontravano i giovani alternativi britannici. I proprietari erano Malcolm McLaren, appassionato di musica rock, e sua moglie Vivienne Westwood, e proprio McLaren diventerà il manager della band britannica. Il primo singolo discografico della band è “Anarchy in the UK” pubblicato nel 1976, mentre il secondo è proprio “God Save The Queen”, uscito nel 1977.

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“God Save The Queen” è l’urlo contro la società britannica del tempo e contro la stessa regina che, per la band, era la rappresentazione di quella società. Volevano esprimere il loro dissenso verso la monarchia e il loro desiderio di rivolta. “No future” sono le due parole più ripetute dai Sex Pistols nel loro brano, criticando il futuro offerto dalla monarchia britannica. O meglio, non vedevano proprio un futuro in quella società, suggerendo una visione cinica e pessimistica ma, quasi paradossalmente, unita al loro spirito rivoluzionario.

Fin dalla loro nascita volevano fare rumore e infastidire ed è proprio la loro anima provocatoria a preoccupare le agenzie commerciali dell’epoca. Censurati da alcune radio, criticati dai media mainstream e dai politici, continuavano comunque a perseguire la loro strada.

La BBC non ha trasmesso “God Save The Queen” perché considerata di “cattivo gusto” e anche il parlamento britannico si è scagliato contro l’inno dei Sex Pistols. Reazioni che non hanno fermato la band, anzi probabilmente hanno alimentato le loro proteste e, di conseguenza, la loro musica. 

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Durante l’apertura del Giubileo, una settimana dopo la pubblicazione di “God Save The Queen”, i Sex Pistols trasmettono il brano da una barchetta sul Tamigi. Il loro obiettivo era quello di diffondere il loro pezzo appena uscito ma volevano anche attaccare e, perché no, disturbare le celebrazioni della regina. Insomma, l’originalità (“God Save The Queen”) nell’originalità (l’attacco dal fiume).

Ma subito arrivano le forze dell’ordine che arrestano i presenti e bloccano la barca. Come voleva il loro manager Malcolm McLaren, queste reazioni non hanno fatto altro che aumentare il successo del gruppo punk. Infatti “God Save The Queen” diventa ben presto il secondo singolo più venduto in UK. 

Riprendendo la teoria della sociologa Sarah Thornton, le rappresentazioni mediali, in questi casi spesso negative, non provocano delle reazioni solamente nella società, ma anche all’interno degli stessi gruppi underground e questo è molto evidente con i Sex Pistols. Infatti, in seguito ai ripetuti attacchi dall’alto, la band punk continuerà a seguire i propri ideali e il proprio stile, forse anche in modo più esplicito e provocatorio.

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Ma non inizia tutto nel 1977 con “God Save The Queen”. Un anno prima, nel 1976, i Sex Pistols hanno pubblicato “Anarchy in the UK”, un altro inno della band che fin da subito aveva ottenuto molto successo, anche in seguito alle ripetute censure. Uno scenario simile a ciò che accadrà, poco dopo, con “God Save The Queen” e altre pubblicazioni della band britannica.

Dal 2022 l’inno nazionale britannico cambia titolo, passando da “God Save The Queen” a “God Save The King”, in seguito alla morte della regina Elisabetta II e alla proclamazione di suo figlio Carlo. Proprio in questo periodo, vista la ristampa di “God Save The Queen” i Sex Pistols hanno raggiunto le prime posizioni nelle classifiche inglesi.

Da un lato vi è l’inno nazionale e dall’altro vi è l’inno della band britannica. E “God Save The Queen” è la sineddoche perfetta dei Sex Pistols. È la parte che esprime l’intera essenza del gruppo musicale che ha rivoluzionato l’industria musicale.

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