Una decisione della Corte Suprema brasiliana ha ordinato gli arresti domiciliari per l’ex presidente Jair Bolsonaro, accusato di aver violato le misure preventive imposte in vista del processo per un tentativo di colpo di Stato. La mossa è stata immediatamente condannata dagli Stati Uniti.
Il giudice Alexandre de Moraes ha stabilito che il leader dell’estrema destra ha infranto il divieto di utilizzo dei social media, misura decisa lo scorso mese insieme all’obbligo di indossare un braccialetto elettronico. Nella sua ordinanza, Moraes ha scritto che Bolsonaro ha utilizzato gli account social di alcuni alleati per diffondere messaggi che incitavano apertamente ad attacchi contro la Corte Suprema e sostenevano un intervento straniero contro il sistema giudiziario brasiliano.
“Non c’è alcun dubbio che la misura cautelare sia stata violata”, ha affermato Moraes, disponendo che Bolsonaro resti confinato nella residenza in affitto a Brasília, con visite limitate ai familiari stretti e agli avvocati. La polizia federale ha sequestrato i telefoni presenti nell’abitazione. I visitatori autorizzati non potranno usare telefoni cellulari né scattare foto o girare video.
Un portavoce dell’ex presidente ha confermato che Bolsonaro è stato posto agli arresti domiciliari lunedì sera. I suoi legali hanno annunciato che presenteranno ricorso, sostenendo che il loro assistito non ha violato alcuna disposizione.
Secondo Moraes, Bolsonaro ha partecipato telefonicamente a una manifestazione a Rio de Janeiro domenica, nonostante il divieto di comunicare pubblicamente. Durante l’evento, il figlio senatore Flávio Bolsonaro ha tenuto un telefono al microfono per permettere alla folla di ascoltare il padre. Successivamente, il senatore ha pubblicato e poi cancellato un video dell’intervento, gesto che il giudice ha definito un tentativo evidente di nascondere la violazione delle restrizioni.
L’arresto si inserisce nell’inchiesta in corso in cui Bolsonaro è accusato di aver guidato un piano per ribaltare i risultati delle elezioni che hanno visto la vittoria dell’attuale presidente Luiz Inácio Lula da Silva. Il processo dovrebbe concludersi entro l’anno e potrebbe portare a una condanna superiore ai 40 anni di carcere.
Il clima politico a Brasília si è fatto sempre più teso, con migliaia di sostenitori dell’ex presidente scesi in piazza domenica per manifestare. Le autorità hanno installato barriere metalliche attorno alla Corte Suprema, al ministero degli Esteri e al Congresso in previsione di possibili proteste o disordini.
Nella sua ordinanza, Moraes ha accusato Bolsonaro di “aver ripetuto la propria condotta illecita in modo ancora più grave e provocatorio”, arrivando a sollecitare “l’intervento di un capo di Stato straniero per interferire illegalmente nei procedimenti giudiziari brasiliani, nel tentativo di esercitare pressione sulle autorità e violando apertamente la sovranità nazionale”.