L'aria della Preistoria è stata ricostruita grazie a dei denti di dinosauro
Top

L'aria della Preistoria è stata ricostruita grazie a dei denti di dinosauro

La composizione dello smalto della dentatura dei grandi animali preistorici ha rivelato la concentrazione di anidride carbonica atmosferica nel Mesozoico

L'aria della Preistoria è stata ricostruita grazie a dei denti di dinosauro
Preroll

redazione Modifica articolo

24 Agosto 2025 - 14.41 Culture


ATF

Una scoperta tanto inaspettata quanto importante è stata compiuta. Infatti, l’aria che si respirava nella Preistoria è stata ricostruita grazie all’analisi degli isotopi dell’ossigeno presenti nei denti di dinosauro, dai quali è possibile dedurre la concentrazione di anidride carbonica atmosferica e i suoi picchi in corrispondenza di particolari eventi (come le eruzioni vulcaniche).

Questo è quanto indica lo studio condotto da Dingsu Feng, Thomas Tütken, Eva Maria Griebeler, Daniel Herwatz e Andrea Pacchetto, guidato dall’Università Georg August di Gottinga (Germania) e pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze Pnas.

I ricercatori hanno esaminato una collezione di denti di dinosauro risalenti al Cretaceo (l’ultimo periodo dell’era Mesozoica) e al Giurassico (che si estende da circa 190 a 135 milioni di anni fa) per misurare la presenza nello smalto dell’isotopo ossigeno-17, un raro elemento che riflette in maniera accurata i livelli di CO2 dell’atmosfera.

I risultati illustrano che le concentrazioni di anidride carbonica erano elevate durante il Mesozoico, in linea con quanto riportato da studi precedenti. Ad esempio, nel tardo Giurassico i livelli di CO2 erano di circa 1.200 parti per milione, mentre nel tardo Cretaceo erano pari a circa 750 parti per milione. A titolo di confronto, l’atmosfera terrestre attualmente contiene circa 430 parti per milione di CO2.

Durante il Mesozoico, il biossido di carbonio era probabilmente prodotto da livelli di attività vulcanica molto più elevati di quelli che osserviamo oggi. In particolare due denti, appartenuti rispettivamente a un Tyrannosaurus rex e ad un sauropode, sembrano suggerire un picco nell’attività dei vulcani.

A proposito di questa straordinaria scoperta Thomas Tütken, paleontologo e geochimico dell‘Istituto di Geoscienze dell’Università di Magonza, si è così espresso: “Le nostre scoperte aprono una nuova strada alla ricerca per ricostruire un legame diretto tra i vertebrati terrestri e l’atmosfera che respiravano”.

E ha continuato Tütken: “Anche dopo 150 milioni di anni, tracce isotopiche delle molecole di ossigeno dell’atmosfera mesozoica inalata dai dinosauri sono ancora conservate nello smalto dei denti fossili e possono dirci qualcosa sull’antica composizione dell’atmosfera”, ha concluso il paleontologo.

Il team di studiosi adesso prevede di applicare la stessa tecnica di indagine a dei denti fossili risalenti all’estinzione di massa del Permiano-Triassico, un evento avvenuto 252 milioni di anni fa in concomitanza con un periodo di intensa attività vulcanica.

Insomma, un altro passo avanti nella ricostruzione di ciò che c’era nell’Era dei Dinosauri è stato compiuto, e adesso attendiamo con ansia i risultati delle future ricerche sul tema, per capire altre cose ancora sul mondo dei “grandi animali” del passato.

Native

Articoli correlati