Al largo delle Egadi nuovi reperti risalenti alla Prima Guerra Punica
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Al largo delle Egadi nuovi reperti risalenti alla Prima Guerra Punica

Un elmo di tipo Montefortino in perfette condizioni, lance, spade e giavellotti ora in mano alle restauratrici dell'Sdss. Ma arrivano nuove informazioni anche da manufatti di una campagna precedente.

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6 Settembre 2025 - 15.54 Culture


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La Società per la documentazione dei siti sommersi (Sdss) ha condotto una missione nell’area marina delle Egadi per completare il recupero di diversi reperti archeologici risalenti all’epoca della I guerra punica, la cui battaglia finale venne combattuta proprio al largo delle isole nel 241 a.C. L’operazione si è svolta sotto la guida di Mario Arena e la supervisione della Soprintendenza del Mare, con il supporto dell’Area marina protetta, del Comune di Favignana e della Capitaneria di porto. Tra i reperti ora in restauro spicca un elmo bronzeo classificato come “Montefortino” in straordinario stato di conservazione e completo di paraguance ma ci sono anche spade, lance e giavellotti.

«L’elmo “Montefortino” è uno dei più belli e completi mai recuperati – ha commentato l’assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato. – Questi ritrovamenti non solo arricchiscono la conoscenza storica della battaglia del 241 a.C., ma rafforzano l’immagine della nostra Isola come custode di un’eredità culturale unica al mondo. È un risultato straordinario, frutto del lavoro congiunto della Soprintendenza del Mare, delle professionalità impegnate nelle ricerche e del sostegno di istituzioni e fondazioni internazionali. Continueremo a investire nella tutela e nella valorizzazione di questo patrimonio, consapevoli che rappresenta una risorsa identitaria e culturale fondamentale per la Sicilia».

Le restauratrici della Sdss sono ora al lavoro su parte dei manufatti mentre il dottor Giuseppe Perricone e la sua equipe, a Trapani nel suo studio radiologico, stanno operando allo studio di altri trenta reperti circa le cui incrostazioni ne impedivano l’identificazione. Importanti per svolgere il restauro sono i finanziamenti del mecenate statunitense Michel Garcia. Tra i reperti già puliti vi è il rostro romano con numero 25, già recuperato in una precedente campagna, che porta l’iscrizione “Ser.Solpicio C.F. Quaestor Probavi(t)”. La traduzione più plausibile è: “Servio Sulpicio, questore, figlio di Gaio, approvo'”, che potrebbe essere un riferimento a Gaio Sulpicio, console dal 243 a.C., e quindi proprio negli anni della battaglia delle Egadi, e da ciò che sembra ora anche padre del questore Servio Sulpicio. Sempre nell’area delle Egadi, dal cosiddetto “relitto del banco dei pesci”, risalente al V secolo d.C., è stata inoltre recuperata una grande maniglia in bronzo, di uso ancora incerto.

L’attività di ricerca e recupero si è avvalsa del sostegno della Rpm Nautical Foundation, fondazione no-profit privata statunitense che ha collaborato negli anni con la Soprintendenza del Mare con propri fondi e l’impiego di una nave oceanografica.

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