La salute mentale si condivide in coppia
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La salute mentale si condivide in coppia

L’analisi ha coinvolto 3 Paesi molto differenti culturalmente tra di loro e, nonostante ciò, i dati sono risultati sorprendentemente simili.

La salute mentale si condivide in coppia
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redazione Modifica articolo

8 Settembre 2025 - 16.51 Culture


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Chi vive una relazione stabile a lungo termine sembra non condividere soltanto abitudini, ma anche il rischio di sviluppare gli stessi disturbi psichiatrici. Questo è quanto emerge da uno studio internazionale pubblicato sulla rivista Nature Human Behavior, che ha analizzato oltre 6 milioni di coppie in tre Paesi: Taiwan, Svezia e Danimarca. Il fenomeno viene chiamato “correlazione coniugale” e mostra come la salute mentale possa essere condivisa tra partner, proprio come opinioni politiche, credenze religiose e abitudini di vita.

Depressione, ansia, disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), schizofrenia, ADHD, disturbo bipolare, anoressia nervosa, autismo e abuso di sostanze, sono le condizioni più frequentemente presenti in entrambi i membri della coppia. Nonostante le differenze culturali e nei sistemi sanitari dei tre Paesi coinvolti, i risultati si sono mostrati sorprendentemente simili.

 Secondo i ricercatori, sono tre i fattori che spiegano il fenomeno:

1. Scelta del partner simile a sé: le persone si legano a chi condivide tratti psicologici o comportamentali comuni.

2. Vincoli ambientali e sociali: influenzano chi incontriamo e con chi scegliamo di costruire una relazione.

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3. Influenza reciproca nel tempo: convivere significa anche condividere abitudini e di conseguenza vulnerabilità mentali. 

Uno degli aspetti più rilevanti dello studio è emerso a Taiwan, dove l’analisi ha incluso anche i figli delle coppie. I dati mostrano che, se entrambi i genitori sono affetti dallo stesso disturbo psichiatrico, la probabilità che i figli sviluppino la stessa condizione cresce in modo significativo.

Sebbene lo studio presenti alcune limitazioni – tra cui l’assenza di dati temporali precisi sulla comparsa dei disturbi rispetto all’inizio della relazione – la grandezza del campione analizzato, rende i risultati affidabili. Adesso gli autori auspicano l’estensione della ricerca ad altri Paesi, con studi longitudinali che possano chiarire meglio i meccanismi di questa somiglianza psichiatrica tra partner.

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