La7 ricorda Pippo Fava con il film “L’ultima fila”
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La7 ricorda Pippo Fava con il film “L’ultima fila”

In seconda serata, questa sera, va in onda il documentario basato sul racconto della nipote e le testimonianze di chi ha condiviso con lui la battaglia contro la mafia

La7 ricorda Pippo Fava con il film “L’ultima fila”
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15 Settembre 2025 - 18.02 Culture


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A cento anni dalla nascita di Giuseppe “Pippo” Fava, La7 propone un omaggio alla sua memoria con il documentario L’ultima fila, storia di Pippo Fava, in onda in prima TV alle 22:55 di oggi, lunedì 15 settembre. La mafia cercò di spegnerne la voce il 5 gennaio 1984. Questo racconto la riporta in vita, restituendo memoria a un giornalista scomodo mai dimenticato.

Diretto e scritto da Emanuela Ranucci e Maria Carla Virzì, e prodotto da Loom Production, il documentario intreccia la memoria personale e la storia collettiva. A fare da voce narrante è Francesca Andreozzi, nipote di Fava e attuale presidente della Fondazione che porta il suo nome. Fu proprio lei, all’epoca una bambina di sei anni, ad attendere invana il nonno la sera dell’omicidio: Pippo Fava fu freddato con cinque colpi di pistola alla nuca, davanti al Teatro Stabile di Catania, dove la nipotina recitava in Pensaci, Giacomino!.

Attraverso i ricordi di Francesca riaffiorano i timori della famiglia prima dell’agguato, le tensioni con le istituzioni, i depistaggi, e persino le assurde insinuazioni su un presunto delitto passionale. Ma ciò che emerge con forza è la straordinaria ricchezza umana e intellettuale di Fava, diventata punto di riferimento per tutta Italia.

Accanto alla narrazione familiare, L’ultima fila dà voce anche a chi ha condiviso con Fava il mestiere del giornalismo. Michele Gambino e Antonio Roccuzzo raccontano le inchieste coraggiose de I Siciliani, il giornale fondato da Fava che scosse gli equilibri di potere a Catania. A queste testimonianze si unisce quella di Adriana Laudani, avvocata e parte civile nel processo contro il boss Santapaola e il suo gruppo di fuoco. Laudani ricostruisce una battaglia giudiziaria lunga, difficile e a tratti umiliante, tra zone d’ombra e condanne insufficienti. 

Il film, tuttavia, non si limita a guardare al passato. Con lo sguardo del procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia, il documentario proietta le intuizioni di Fava nel presente, cercando di capire quanto sono davvero cambiati i rapporti tra mafia, imprenditoria, banche e politica. 

A dare effetto al racconto, sono le stesse parole di Pippo Fava: “una bestia immane, una piovra oscura, la cosa più schifosa sulla faccia della terra”, ecco come definiva la mafia. All’interno del docufilm saranno quindi presenti anche frammenti di discorsi pubblici, alcuni celebri, altri inediti, ma che ancora oggi suonano come manifesti pieni di coraggio.

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