"Qualcosa di lilla", un film che intreccia cinema e bulimia
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"Qualcosa di lilla", un film che intreccia cinema e bulimia

Sono appena terminate le riprese della nuova pellicola, diretta da Isabella Leoni, che si concentra su uno dei più diffusi disturbi del comportamento alimentare

"Qualcosa di lilla", un film che intreccia cinema e bulimia
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2 Novembre 2025 - 20.41 Culture


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I disturbi alimentari sono purtroppo molto diffusi nel nostro Paese e, secondo i dati diffusi quest’anno dall’Istituto Superiore di Sanità, in questo momento ben quattro milioni di persone in Italia soffrono di patologie come la bulimia, l’anoressia e il binge eating disorder. Dati allarmanti e che devono far riflettere tutti, nessuno escluso.

La Rai batte un colpo. Infatti, sono terminate a Roma le riprese del nuovo film di Isabella Leoni, un lungometraggio che mescola il cinema e la bulimia, una patologia che nella maggior parte dei casi e dovuta all’ingestione di eccessive quantità di cibo in un discreto lasso di tempo con perdita del controllo (abbuffate), seguito da tentativi di evitare l’aumento di peso eliminando ciò che è stato ingerito (condotte di compenso) e dall’eccessiva preoccupazione per il peso e le forme del corpo.

E’ intorno a questa delicatissimo disturbo alimentare che si sviluppa il film “Qualcosa di lilla“, in uscita nelle sale il 15 marzo 2026. La trama della pellicola vede Nicole (Federica Pala), quindici anni, che ha una passione per la matematica e per trovare monete antiche con il metal detector insieme al padre poliziotto (Alessandro Tersigni).

La quindicenne vive in un appartamento in periferia con la mamma (Raffaella Rea), che lavora in una palestra come personal trainer e con la quale ha un rapporto conflittuale. I suoi genitori si sono separati da poco e Nicole, che si sta adattando a questa nuova vita, all’improvviso vede arrivare nella sua classe Luce (Ludovica Francesconi), magnetica ed irresistibile, una sorta di “Lucignolo” che trasporta Nicole in un mondo fatto di eccessi, dove ogni emozione deve essere assoluta. Tuttavia, Luce vomita da quando era piccola a causa della bulimia, che è come se fosse una sua parte del corpo, qualcosa di comune.

Così Nicole scivola nella malattia senza rendersene conto, si ammala ma nessuno se ne accorge, perché il suo corpo non muta silenziosamente come lei, fino a quando una tragedia svelerà a tutti la terribile situazione di disagio in cui lei era costretta a vivere.

A margine del termine delle riprese del film, la regista Isabella Leoni ha rilasciato ai microfoni dell’ANSA le seguenti dichiarazioni: “Perché proprio questa storia? Perché ho una figlia di ventiquattro anni con la quale ho vissuto il Covid e ho visto l’incidenza negativa su questi ragazzi, la loro fragilità”.

E ha aggiunto Leoni: “Tutti i ragazzi di oggi sono molto fragili e la colpa è di quello che è successo. È chiaro che poi ognuno di loro reagisce a modo suo. Nulla di autobiografico, ma per me i ragazzi sono molto importanti, sono il nostro futuro”.

Il film, scritto da Maruska Albertazzi, Christian Bisceglia e Fabrizio Bettelli, è stato da prodotto da Master Five Cinematografica & Armosia in collaborazione con Rai Fiction.

Insomma, una nuova pellicola è pronta a scaldare i cuori di milioni di persone nei primi mesi del prossimo anno, e l’auspicio è che questo film riesca a sensibilizzare ancora di più le persone sul tema dei disturbi alimentari.

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