Si allarga il Louvre con una nuova inedita galleria
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Si allarga il Louvre con una nuova inedita galleria

Sarà inaugurata domani la Galleria dei “Cinque Continenti”, un nuovo spazio di mille metri rinnovato all’interno del museo per far coesistere opere di continenti ed epoche disparate.

Si allarga il Louvre con una nuova inedita galleria
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3 Dicembre 2025 - 19.17 Culture


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Dopo il recente e spettacolare furto del secolo di otto preziosi gioielli trafugati dal museo parigino, il Louvre annuncia l’apertura di una nuova galleria con 130 opere diverse di civiltà mondiali differenti, con l’intento di far dialogare e avvicinare tra loro continenti ed epoche tradizionalmente distanti. 

La presidente del Louvre, Laurence des Cras, ha presentato alla stampa la nuova galleria che verrà inaugurata domani e, dopo aver dichiarato di aver incrementato il sistema di videosorveglianza, ha spiegato l’idea di fondo del progetto che sostiene da quattro anni: promuovere un “approccio aperto” alla storia dell’arte. Così la galleria nota in passato come “Pavillon des sessions” adesso sarà ribattezzata come “Galleria dei Cinque Continenti”, lungo la quale sono accostati, ad esempio, un sarcofago egiziano del 200 a.C e una testa scolpita dell’isola di Pasqua datata tra l’XI e il XV secolo. 

Mille metri quadri messi a disposizione del museo per raccogliere opere secondo un criterio tematico piuttosto che geografico o cronologico, e quindi accoppiamenti fantasiosi sul tema del “nascere e morire”, “credere” o “manifestare l’autorità”. Così, sotto l’incarnazione di “figure di potere” si trovano a essere affiancate una scultura greca di Lucio Elio Cesare del II secolo d.C. e una dell’aristocratico Vanuatu del XVIII secolo. All’interno di questo spazio del tutto rinnovato si trovano a coesistere 42 opere provenienti o dalle collezioni private del museo, come sculture, oggetti d’arte, antichità greche e romane, o da vari prestiti, come i 77 pezzi originari del Museo delle Arti primarie del Quai Branly o altre creazioni artistiche della Nigeria. Così facendo viene promosso un approccio aperto sia geograficamente che cronologicamente alla storia dell’arte.

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