Eurovision a Vienna: via libera a Israele, mentre cresce il fronte del boicottaggio
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Eurovision a Vienna: via libera a Israele, mentre cresce il fronte del boicottaggio

La decisione dell’EBU, l’Unione europea di radiodiffusione, è stata chiara: Israele parteciperà all’Eurovision Song Contest 2026.

Eurovision a Vienna: via libera a Israele, mentre cresce il fronte del boicottaggio
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5 Dicembre 2025 - 17.28 Culture


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Dopo una votazione segreta del consiglio dell’Unione europea di radiodiffusione è stato stabilito che Israele sarà presente all’Eurovision Song contest, che quest’anno si terrà a Vienna. 

La maggior parte dei membri ha ritenuto che non fosse necessario un ulteriore voto sulla partecipazione di Israele e che il concorso dovesse svolgersi come previsto. 

Una decisione che ha provocato le polemiche di Spagna, Irlanda e Olanda, decise a boicottare il Contest. 

Il ritiro della Spagna è stato annunciato dall’emittente spagnola RTVE, che non sarà presente a Vienna durante il concorso e nemmeno lo trasmetterà sui canali nazionali. Il Segretario Generale della RTVE, Alfonso Morales, afferma: “La situazione a Gaza, nonostante il cessate il fuoco e l’approvazione del processo di pace e l’uso del concorso da parte di Israele per scopi politici, rendono sempre più difficile mantenere l’Eurovision come un evento culturale neutrale”. Il ritiro della Spagna non riguarda solo la partecipazione alla gara, ma anche la trasmissione della stessa. 

A boicottare il Contest c’è anche l’Irlanda, ad annunciarlo è RTE con un comunicato stampa: “RTE non parteciperà all’Eurovision Song Contest 2026, né trasmetterà la competizione, ritiene che la partecipazione dell’Irlanda sia inaccettabile, data la spaventosa perdita di vite umane a Gaza e la  crisi umanitaria che continua a mettere a rischio la vita di così tanti civili.” 

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Si aggiunge a Spagna e Irlanda anche l’Olanda, con AVROTROS, che nelle attuali circostanze non parteciperà all’Eurovision, poiché “la partecipazione non può essere conciliata con i valori pubblici che sono fondamentali per la nostra organizzazione”. 

Potrebbero esserci altri boicottaggi nelle prossime ore: è il caso di Slovenia e Islanda che avevano avvertito di non mandare nessun rappresentante alla competizione di Vienna, se a Israele fosse stato permesso di partecipare all’evento. 

Seguono Belgio, Svezia e Finlandia che considerano la possibilità di boicottare l’evento. 

Israele non sarebbe il primo paese a essere escluso dall’Eurovision, ne fu esclusa la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022. 

Vista la tensione dovuta alla partecipazione di Israele, l’EBU ha introdotto alcune modifiche al sistema di voto del concorso, a seguito delle controversie nate nell’ultima edizione per l’alto numero di preferenze popolari ricevute dalla cantante israeliana Yuval Raphael. Il nuovo regolamento prevede la diminuzione del numero massimo di voti per ciascun votante, che passa da 20 a 10. Inoltre, le giurie tecniche torneranno a essere presenti anche nelle semifinali e non più soltanto nella finale.

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