Darren Cahill racconta l'esplosione di Sinner: "Sta giocando a un livello stellare ma migliorerà ancora..."

Darren Cahill parla di Jannik Sinner: "Migliorerà ancora, ne sono certo, ma godiamoci il momento, sta giocando ad un livello stellare e sta meritando tutto quello che gli sta accadendo"

Darren Cahill racconta l'esplosione di Sinner: "Sta giocando a un livello stellare ma migliorerà ancora..."
Darren Cahill e Jannik Sinner
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1 Aprile 2024 - 14.39


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Darren Cahill è uno degli artefici dell’esplosione di Jannik Sinner, salito al numero 2 del ranking Atp dopo la vittoria al Masters 1000 di Miami, il terzo trionfo nei primi 4 tornei disputati nel 2024.

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«Jannik è un bravo ragazzo ed è un piacere lavorare con lui. In questo momento sta giocando con grande sicurezza, il livello espresso in questi giorni è stato fantastico ma io sono certo che possa fare ancor meglio. La sua evoluzione è ancora in corso, con il tempo diventerà ancora più forte, più veloce, più saggio e furbo. Migliorerà ancora, ne sono certo, ma godiamoci il momento, sta giocando ad un livello stellare e sta meritando tutto quello che gli sta accadendo»

«Jannik sa bene di essere un privilegiato. Fa uno sport che ama e lo fa ad altissimo livello, apprezza ogni aspetto di questa sua vita. Ma la cosa che apprezzo moltissimo di lui è che tiene saldamente i piedi per terra, sa che questo è solo uno sport. Anche se siamo di fronte ad un professionista serio, è anche un normalissimo ragazzo di 22 anni che ama la sua vita. Ci sono molte cose belle in lui, e molte altrettanto belle in Carlos Alcaraz. Per certi versi sono simili, è per questo motivo che il tennis adesso è in ottime mani».

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«Credo sia impossibile paragonarlo a giocatori del passato, men che meno a Novak, che peraltro è ancora in attività. Non credo rivedremo mai un dominio come quello di Novak, Federer e Nadal: quello che hanno fatto loro tre è impressionante, hanno spostato il limite e portato questo sport ad un livello più alto di professionalità. Quello che fanno i giocatori di oggi è una diretta conseguenza di quello che hanno seminato loro tre. Dalla cura dei dettagli, l’attenzione nella ricerca dei team, la cura della parte mentale, della parte atletica… Tutto fatto con una attenzione maniacale, nei minimi dettagli. La nuova generazione sta facendo bene ma trovo ingiusto paragonare Jannik o Alcaraz o Rune con quella vecchia. Hanno bisogno di tempo e, anche se il livello è alto, devono vincere ancora moltissimo per poter meritare un tale paragone».

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