Kelly Doualla è la dimostrazione vivente di come l’integrazione non sia un’utopia, ma un motore che può spingere l’Italia più lontano e più in alto. Nata a Pavia da genitori del Camerun, con un talento precoce che l’ha portata a vincere a 16 anni i campionati europei under 20, Kelly incarna una nuova generazione di italiani che portano il tricolore ai vertici dell’atletica mondiale.
I suoi successi, come quelli di tanti altri campioni con radici familiari fuori dai confini, smontano con la forza dei fatti la propaganda di chi alimenta paure e stereotipi. La diversità non è una minaccia da contenere, ma una ricchezza da coltivare. Lo ius soli e lo ius scholae non sono “concessioni”, ma strumenti di giustizia e di civiltà che riconoscono ciò che è già realtà: questi giovani sono italiani, nei fatti e nel cuore.
Kelly, e con lei migliaia di altri “nuovi italiani”, non chiedono elemosine ma opportunità. E, quando le hanno, restituiscono cento volte tanto in impegno, talento e orgoglio. Investire in queste storie significa costruire un’Italia più forte, inclusiva e capace di guardare al futuro senza farsi incatenare da vecchie paure.