Mohamed Salah ha criticato la Uefa per non aver spiegato in che circostanze è morto Suleiman al-Obeid, calciatore soprannominato “il Pelé palestinese”, nel tributo pubblicato dall’organizzazione.
Secondo la Federazione calcistica palestinese (PFA), Obeid, 41 anni, è stato ucciso mercoledì nel sud della Striscia di Gaza quando le forze israeliane hanno attaccato civili in attesa di aiuti umanitari.
«Addio a Suleiman al-Obeid, il ‘Pelé palestinese’ – ha scritto la Uefa su X venerdì – un talento che ha dato speranza a innumerevoli bambini, anche nei momenti più bui». Salah, rispondendo al post il giorno seguente, ha replicato: «Potete dirci come è morto, dove e perché?».
Obeid, in nazionale palestinese dal 2007, ha collezionato 24 presenze e segnato due gol, tra cui una celebre rovesciata contro lo Yemen nel campionato della West Asian Football Federation del 2010. La PFA ha ricordato che nella sua carriera ha realizzato oltre 100 reti, guadagnandosi la fama di uno dei più grandi talenti del calcio palestinese e il soprannome di “Pelé palestinese”, in omaggio al fuoriclasse brasiliano.
La sua morte si aggiunge al crescente numero di sportivi palestinesi uccisi dall’inizio della guerra: almeno 662 atleti e loro familiari, tra cui 421 calciatori, di cui 103 bambini, secondo la PFA. L’associazione ha denunciato anche la distruzione o il danneggiamento di 288 strutture sportive tra Gaza e Cisgiordania, per la maggior parte nella Striscia, comprese stadi, campi di allenamento, palestre e sedi di club. Colpita anche la sede della PFA a Gaza durante un raid aereo israeliano.
Sempre secondo la PFA, più di 1.300 palestinesi sarebbero stati uccisi nei pressi dei punti di distribuzione degli aiuti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation dall’avvio dell’operazione, a fine maggio, condotta con il sostegno logistico di Stati Uniti e Israele.
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