Non è tra le mete più visitate né tra quelle che saltano subito alla mente quando si pensa al prossimo viaggio. Eppure, proprio per questo, i viaggi organizzati in Uzbekistan meritano un posto nella vostra wishlist. Una di quelle destinazioni che sorprendono, affascinano e si rivelano molto più accessibili e piacevoli di quanto si possa immaginare.
I motivi sono tanti. L’architettura è assolutamente unica: un mix affascinante tra le linee essenziali dell’Asia centrale, l’estetica modernista e brutalista ereditata dal periodo sovietico, le cupole e i portali decorati dell’arte islamica, senza dimenticare le tracce cristiane e zoroastriane che testimoniano la pluralità religiosa della regione. Un patrimonio artistico altrettanto ricco e suggestivo. Le città dell’antica Via della Seta, come Samarcanda, Bukhara e Khiva, luoghi in cui si respira la storia e la cultura uzbeka ad ogni angolo: strade, minareti e bazar che raccontano secoli di scambi, incontri di civiltà e tradizioni profondamente radicate.
Un paese da esplorare con i viaggi di gruppo organizzati, per non perdere nemmeno un dettaglio di una complessità così profonda e intensa. Ma cosa è importante considerare nella scelta di un viaggio in Uzbekistan? Quali sono le cose da non perdere?
Viaggio organizzato in Uzbekistan: quando partire?
L’Uzbekistan ha sempre il suo perché, ma non tutti i momenti dell’anno sono adatti. Primavera e autunno sono le stagioni ideali: temperature giuste, niente afa, giornate luminose. Insomma, il clima perfetto per girare tra città, mercati e monumenti senza arrancare.
Detto questo, se partite a marzo o nei primi giorni di aprile, aspettatevi qualche pioggia qua e là. Niente che rovini il viaggio, ma meglio saperlo prima, soprattutto se pensate di includere tappe più naturali nel percorso.
L’estate? Calda da togliere il fiato. Si arriva tranquillamente sopra i 40 gradi, soprattutto nelle città dell’interno. L’inverno invece è secco, freddo, e le giornate si accorciano: non l’ideale per tutti, ma può avere il suo fascino se cercate tranquillità e pochi turisti in giro.
Marzo è un mese particolarmente interessante per i viaggi in Uzbekistan non solo per il clima, ma anche perché intorno al 21 si celebra il Navruz, il capodanno persiano e il primo giorno di primavera. Una festa sentita, con cibo tradizionale, musica e danze, ideale per entrare davvero nello spirito del posto. Anche l’autunno ha un bel ritmo: luce calda, cieli limpidi, colori che si prestano bene, soprattutto per gli appassionati di fotografia.
Tour uzbekistan: le tappe che non puoi perdere
In qualche modo l’abbiamo già detto: viaggiare in Uzbekistan per la prima volta significa ripercorrere molti dei luoghi simbolo dell’antica Via della Seta. Quali sono le tappe imperdibili?
Samarcanda: il cuore del paese, un crocevia millenario tra Oriente e Occidente. La piazza del Registan, con le sue madrase decorate, è uno di quei luoghi che non si dimenticano. Ma c’è molto di più: mausolei, mercati, monumenti. Una tappa imperdibile.
Khiva: impossibile descrivere la bellezza di questa città. Un gioiello circondato da mura, che custodiscono vicoli meravigliosi e decine di monumenti storici. Di giorno è bellissima, ma la sera diventa quasi magica. Perfetta da esplorare con calma, meglio ancora se accompagnati da una guida esperta in un viaggio di gruppo ben strutturato. Non è certo un caso infatti se questa città è presente nella quasi totalità degli itinerari dei tour operator. Un esempio? Tra viaggi di gruppo organizzati da Boscolo, considerato da molti uno dei top tour operator italiani per questa affascinante meta, Khiva non manca proprio mai. Una selezione di viaggi organizzati in Uzbekistan che, a prescindere dall’itinerario, danno sempre a questa città tutta l’attenzione che merita.
Bukhara: forse la più autentica tra le grandi città uzbeke. Meno scenografica di Samarcanda, ma altrettanto ricca di fascino. Qui si respira l’anima più spirituale del paese, tra minareti antichi e madrase ancora frequentate. È la tappa perfetta per chi ama l’atmosfera tranquilla.
Tashkent: la capitale è spesso sottovalutata, ma chi lo fa si sbaglia. È la porta d’ingresso del paese, un mix interessante tra passato sovietico e modernità. Tra le suggestive e decorate stazioni della metropolitana, i parchi e i mercati locali, Tashkent si conferma una delle città più vive e dinamiche dell’Uzbekistan. Da visitare per vivere il contrasto interessante con le altre tappe più antiche.
Cosa mangiare durante un viaggio in Uzbekistan?
La cucina uzbeka non è tra le più conosciute, questo è vero. Ma forse è proprio questo il bello: partire senza aspettative e lasciarsi sorprendere. Perché se c’è una cosa che colpisce viaggiando in Uzbekistan, oltre all’architettura e ai paesaggi, è proprio il cibo. Semplice, ma capace di raccontare tutta la complessità culturale di questo paese.
Il piatto simbolo è senza dubbio il plov, una specie di “risotto” con riso, carote, cipolla, spezie e carne, cucinato lentamente in grandi pentoloni di ferro. Ogni città ha la sua versione, e ogni famiglia la sua ricetta. Ci sono poi i manty, ravioli cotti al vapore ripieni di carne speziata, ideali da mangiare caldissimi. E poi pane, tanto pane. Il non, il tradizionale pane uzbeko, viene servito a ogni pasto ed è considerato un alimento dal profondo valore simbolico.
Insomma, come avrete capito, la cucina uzbeka non è certo “leggera” nel senso occidentale del termine, ma è talmente buona che siamo pronti a scommettere: vorrete riproporla anche una volta tornati a casa. È una cucina pensata per essere condivisa, per stare seduti a lungo a tavola, per assaggiare un po’ di tutto, senza fretta. E anche questo fa parte, a pieno titolo, dell’esperienza dei viaggi organizzati in Uzbekistan.