Leone XIV contro Israele (e non solo): "La fame non può essere un’arma di guerra"
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Leone XIV contro Israele (e non solo): "La fame non può essere un’arma di guerra"

Striscia di Gaza al Sudan, dallo Yemen all’Ucraina: ma le parole del Papa son rivolte soprattutto a Israele

Leone XIV contro Israele (e non solo): "La fame non può essere un’arma di guerra"
Papa Leone XIV
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30 Giugno 2025 - 17.45


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Striscia di Gaza al Sudan, dallo Yemen all’Ucraina: ma le parole del Papa son rivolte soprattutto a Israele

“Affamare una popolazione è un modo molto economico per fare la guerra. Oggi assistiamo, sgomenti, all’uso iniquo della fame come arma. È tempo che il mondo adotti limiti chiari, riconoscibili e concordati per punire questi abusi e perseguire i responsabili.”

Con parole dure e dirette, Papa Leone XIV ha lanciato un appello alla comunità internazionale in occasione dell’apertura della 44ª Sessione della Conferenza della FAO, a Roma. Il Pontefice, nel messaggio ufficiale letto da un delegato vaticano in apertura dei lavori, ha messo in evidenza una delle tragedie più insidiose e invisibili delle guerre contemporanee: l’uso deliberato della fame come strumento di coercizione, dominio e punizione.

“È tempo di agire”

Leone XIV, che fin dall’inizio del suo pontificato ha posto al centro della sua azione pastorale la giustizia globale e la dignità umana, ha esortato i governi a riconoscere e sanzionare penalmente l’impiego della carestia come strumento bellico. “In questi tipi di conflitti – ha proseguito – i primi obiettivi militari diventano le reti di approvvigionamento idrico e le vie di comunicazione. Rinviare la soluzione a questa situazione devastante non aiuterà; al contrario, l’angoscia e le difficoltà dei bisognosi continueranno ad accumularsi.”

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Non è difficile intravedere, in queste parole, un riferimento implicito alle crisi attuali in corso in diverse regioni del mondo, dalla Striscia di Gaza al Sudan, dallo Yemen all’Ucraina, dove intere comunità sono state private intenzionalmente di acqua, cibo e cure mediche a causa dei conflitti armati.

Il Vaticano: “Punire i colpevoli”

Secondo fonti della Segreteria di Stato vaticana, il messaggio alla FAO riflette anche il lavoro silenzioso ma costante della diplomazia pontificia nelle sedi multilaterali, in particolare all’ONU. È da tempo che la Santa Sede chiede di inserire nei protocolli internazionali norme vincolanti contro l’impiego della fame come arma, equiparandola a un crimine di guerra.

Un alto funzionario della FAO, presente alla cerimonia di apertura, ha dichiarato al Corriere: “Il Papa ha detto ciò che molti di noi ripetono da anni: la fame non è solo una conseguenza della guerra, è spesso parte della strategia. Le parole del Santo Padre danno voce a milioni di vittime dimenticate”.

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Un messaggio per il mondo industrializzato

Il Papa ha poi rivolto un passaggio del suo discorso anche ai Paesi più ricchi, sollecitandoli ad assumersi maggiori responsabilità. “Non possiamo – ha affermato – tollerare che le regole economiche e geopolitiche giustifichino la sofferenza. Quando la fame diventa un’arma, la dignità umana cessa di essere un valore universale.”

Nel contesto di una crisi climatica globale che minaccia i raccolti e aggrava la scarsità di risorse, il richiamo del Pontefice si è caricato di un significato ancora più urgente: combattere la fame, secondo Leone XIV, non è più solo un dovere morale, ma una condizione necessaria per la pace e la stabilità del pianeta.

Un pontificato sempre più globale

Non è la prima volta che Leone XIV interviene con toni così netti su questioni geopolitiche. Dalla crisi dei migranti alla guerra in Ucraina, dalle tensioni in Medio Oriente all’Africa dimenticata, il Papa si è spesso posto come voce di mediazione, ma anche di denuncia. Con questo discorso alla FAO, Leone XIV conferma una volta di più la linea del suo pontificato: una Chiesa non neutrale, ma attivamente schierata dalla parte delle vittime, della pace e della giustizia.

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