“Inumana” e “moralmente ripugnante”. Così il cardinale di Washington, Robert McElroy, ha definito la politica migratoria di Trump e le misure da lui adottato. Il cardinale ha parlato con la CNN poco dopo la partecipazione del Presidente all’inaugurazione del centro di detenzione per “migranti irregolari ” che si chiama “Alligator Alcatraz”, nella regione paludosa delle Everglades, in Florida Il progetto è stato realizzato in un batter d’occhio grazie ai poteri d’emergenza del governatore, che lo ha indicato come la riprova dell’allineamento alla linea politica del Presidente.
La struttura può contenere fino a 3000 migranti per alcuni organi di stampa, 5mila per altri. Il Presidente ha detto che qui si troveranno presto alcuni dei “migranti più pericolosi del mondo” (sic!). E’ difficile dire perché i migranti irregolari dovrebbero essere pericolosi o molto pericolosi non avendo commessi reati di sangue o economico-finanziari.
Trump si è poi intrattenuto con i media e per alleggerire un clima abbastanza pesante ha fatto una battuta, spiegando che per riuscire a fuggire anche dagli alligatori, i migranti dovrebbero imparare a correre a zig-zag, per poi scoprire che in quel caso le loro speranze di riuscire a fuggire aumenterebbero solo dell’1%.
C’è qualcosa che fa davvero impressione, una perdita netta di umanità che fa perdere i sensi. Forse è questo che potrebbe aver spinto il cardinale McElroy ad alzare i toni rispetto a quelli usualmente usati da chi occupa posizioni come la sua. Ma siccome dobbiamo sempre capire quel che accade, per forza, bisogna sforzarsi di capire anche questo. Tutto sommato il grande Baruch Spinoza ci ha insegnato che le azioni umane non vanno lodate, irrise o detestate, ma capite. E’ così, solo capendo che malattia abbiamo contratto possiamo guarirne. Dunque cosa si può dire per “capire anche questo”?
Molti che ne hanno parlato lo hanno presentato, sia tra i critici sia tra i favorevoli, come un esempio di “deterrenza”. La deterrenza è quel criterio che ha avuto nella frase latina “si vis pacem para bellum” il suo esempio più noto. Vuol dire a mio avviso che il modo migliore per evitare i conflitti è di scoraggiare i possibili aggressori. Questo idea di deterrenza tesa a prevenire non comporta azioni, mira ad esercitare un potere dissuasivo.
Nel caso del “si vis pacem para bellum” l’evento indesiderato viene scoraggiato mostrando, come suol dirsi, i muscoli. In questo caso invece i muscoli vengono usati eccome: al punto che il loro utilizzo è il deterrente, non più l’averli in sé e per sé. Il nuovo deterrente è la violenza praticata, non più il far capire che un’aggressione potrebbe comportare una reazione violenta. Siccome altri migranti potrebbero giungere, si usa il corpo di quelli già giunti per far inorridire e così sperare che altri non seguano.
L’odierna deterrenza, in definitiva, è un’evoluzione della categoria spesso usata, e da tempo, di “sentenza esemplare”. Una condanna concreta, visibile, forte o magari “ingiusta”, avrebbe nel destino del condannato il “deterrente” per impedire che altri “criminali” si sentano liberi di agire come lui e quindi troverebbe in questo la sua giustificazione.
In definitiva, la nuova deterrenza ritiene che il male possa essere funzionale alla tutela o al conseguimento del bene. Infatti non stupisce se qualcuno considera deterrenza anche la guerra preventiva: per impedirti di aggredire devo aggredirti per primo, e così proteggermi.
La possibilità di usare il male per ottenere il bene non ci ha sempre accompagnato. Non era così, e non è stato così per secoli.
Almeno ai credenti è ben noto che Sant’Agostino combatté strenuamente il manicheismo, che vedeva un conflitto costante tra Bene e Male, ed elaborò la famosa dottrina per la quale il male è una mancanza di bene. Hegel invece ha elaborato un’altra teoria: per lui il male non è semplicemente una negazione del bene, ma una tappa necessaria nel processo dialettico che porta alla realizzazione del bene stesso.
Il cristianesimo come lo abbiamo capito con Sant’Agostino si va ritirando dal mondo? Eppure tutti lo invocano. I cristianisti dichiarati lo invocano, ad esempio, costruendo l’ufficio per la fede e affermando, come ha fatto Trump, che combatteranno la scristianizzazione dell’America, riportando in auge i valori cristiani, che non sono Alligator Alcatraz. I “laicisti” fanno altrettanto, e ogni volta che manifestano per la pace ricordano più papi e encicliche di quanti ne conoscano. La distorsione della fede sembra avere un ruolo importante in quanto ci accade.