Leone XIV: "Basta silenzio sul business delle guerre, migranti respinti e poveri scartati"

In un messaggio che ha scosso le coscienze e i palazzi del potere, Leone XIV ha rotto il muro del silenzio che avvolge le ombre più oscure del nostro tempo.

Leone XIV: "Basta silenzio sul business delle guerre, migranti respinti e poveri scartati"
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12 Settembre 2025 - 16.57


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In un messaggio che ha scosso le coscienze e i palazzi del potere, Leone XIV ha rotto il muro del silenzio che avvolge le ombre più oscure del nostro tempo. Parlando ai fedeli riuniti in piazza San Pietro sotto un cielo plumbeo di settembre, il Pontefice ha alzato la voce contro il “business delle guerre”, quel meccanismo infernale che trasforma il dolore umano in profitti miliardari per pochi eletti. “Non possiamo più tacere – ha tuonato – mentre armi e conflitti seminano morte per ingrassare le tasche di mercanti di morte”.

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Leone XIV, con il suo stile profetico che richiama i grandi pontefici del passato, ha puntato il dito contro un sistema globale che “respinta i migranti come scarti tossici e scarta i poveri come merce avariata”. Ha evocato le immagini strazianti dei barconi alla deriva nel Mediterraneo, dei campi profughi al confine tra Europa e Asia, dove migliaia di anime vengono lasciate annegare nel limbo burocratico. “Dio non discrimina – ha proseguito – e nemmeno la Chiesa deve farlo. Ogni respinto è un Cristo crocifisso ai nostri confini”.

Il Papa ha poi allargato lo sguardo al cuore del problema: le guerre non sono fatalità, ma affari lucrosi. Ha citato dati choc, come i 2.200 miliardi di dollari spesi annualmente in armamenti, mentre miliardi di persone lottano per un tozzo di pane. “Chi vende le bombe – ha accusato – è complice del sangue versato. E noi, con il nostro silenzio, lo siamo altrettanto”. Un richiamo diretto ai leader mondiali, invitati a un “patto etico” per smantellare la filiera della violenza, dal produttore all’utilizzatore finale.

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Non sono mancate le stoccate alla politica italiana ed europea, accusate di “muri di gomma” contro i flussi migratori. “I poveri non sono un peso, ma un tesoro – ha ribadito Leone XIV – e scartarli significa scartare la nostra umanità”. Il messaggio si è concluso con un appello alla conversione: “Chiesa e mondo, svegliatevi! Il silenzio è il primo alleato dell’ingiustizia”.

Le parole del Pontefice hanno già scatenato reazioni contrastanti. Da un lato, applausi scroscianti dalla folla; dall’altro, mugugni da chi vede in esse un’interferenza troppo audace. Ma Leone XIV non arretra: il suo pontificato, iniziato tra speranze e polemiche, sembra destinato a segnare un’epoca di profetismo scomodo. In un mondo diviso, la sua voce riecheggia come un monito: basta silenzi, è tempo di agire.

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