Leone XIV e la Chiesa nella crisi globale: evitare polarizzazioni, dal genocidio di Gaza alla sfida cinese

C’è paura di strappi, c’è il desiderio di ricucire, o c’è la scelta di una navigazione controcorrente rispetto a un mondo così polarizzato; possibile?

Leone XIV e la Chiesa nella crisi globale: evitare polarizzazioni, dal genocidio di Gaza alla sfida cinese
Preroll AMP

Riccardo Cristiano Modifica articolo

18 Settembre 2025 - 21.20


ATF AMP

Esce il primo libro-intervista con papa Leone XIV, «León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI»  e il Corriere della Sera ne presenta in esclusiva alcuna anticipazioni scelte con molta cura, tanto da consentire di pensare che ne possa emergere un’idea del suo approccio alle grandi sfide dell’oggi. Il papa appare molto preoccupato di evitare strappi, lacerazioni nella Chiesa.

Top Right AMP

«Sto cercando di non continuare a polarizzare o promuovere la polarizzazione nella Chiesa».  C’è paura di strappi, c’è il desiderio di ricucire, o c’è la scelta di una navigazione controcorrente rispetto a un mondo così polarizzato; possibile? E con quale visione? La frase programmatica appare questa: «Non ho intenzione di farmi coinvolgere nella politica di parte. […] il mio compito è annunciare la Buona Novella, predicare il Vangelo […] Se perdiamo l’orizzonte, perdiamo la bussola, potremmo vagare invano senza sapere dove andare. Quindi, in un certo senso, non vedo il mio ruolo principale come quello di cercare di risolvere i problemi del mondo, anche se penso che la Chiesa abbia una voce, un messaggio che deve continuare ad essere predicato, detto e detto ad alta voce. I valori che la Chiesa promuoverà nell’affrontare alcune di queste crisi mondiali non vengono dal nulla, ma dal Vangelo. Ci sono stati periodi in cui questa voce è stata persa, ignorata o sottovalutata. In questo senso, credo che la mia missione debba essere, ed è molto chiara». Francesco disse che un cristiano se è tale cammina, non può stare fermo, né girovagare senza meta. In questo senso potremmo cogliere una intenzione di continuità, con uno stile però davvero diverso. Francesco entrava nei tempi più caldi, col Vangelo, che poi è un po’ quel cerca di proporre Prevost, ma in un modo molto diverso. 

Ecco comunque alcune sue affermazioni relativi ai “luoghi caldi” del mondo. Cominciamo da Gaza: «La parola genocidio viene usata sempre più spesso. Ufficialmente, la Santa Sede non ritiene che al momento sia possibile fare alcuna dichiarazione al riguardo. Esiste una definizione molto tecnica di genocidio, ma sempre più persone sollevano la questione, tra cui due gruppi per i diritti umani in Israele che hanno rilasciato una dichiarazione in tal senso. È davvero orribile vedere le immagini che trasmettono in televisione, speriamo che qualcosa cambi questa situazione».

Dynamic 1 AMP

La sintesi offerta dal Corriere prosegue con l’America del papa americano, l’America oggi di Trump. Ecco una sua affermazione tra quelle citate nell’articolo, relativa alla grande deportazione: «Una cosa che Francesco ha fatto verso la fine del suo pontificato, e che ritengo molto significativa, è stata la lettera che ha scritto sulla questione del trattamento degli immigrati»,e poi si legge: «Non ho intenzione di farmi coinvolgere nella politica di parte. Non è questo il ruolo della Chiesa. Ma non ho paura di sollevare questioni che ritengo siano vere questioni evangeliche, che spero possano essere ascoltate da entrambe le parti, come si suol dire». La citazione del documento che Francesco inviò ai vescovi americani per parlare loro esclusivamente della gravità della questione è chiarissima, poi l’affermazione sulla politica di parte e al contempo sul non aver paura, sperando di farsi capire “da entrambe le parti”.  

Siamo alla Cina. Leone si esprime in modo bilanciato: «Direi che nel breve termine continuerò la politica che la Santa Sede ha seguito per alcuni anni ormai, e che è stata seguita da diversi predecessori. Non pretendo affatto di essere più saggio o più esperto di tutti coloro che mi hanno preceduto. Sto cercando di capire meglio come la Chiesa possa continuare la sua missione, rispettando sia la cultura che le questioni politiche, che ovviamente hanno una grande importanza, ma anche rispettando un gruppo significativo di cattolici cinesi che per molti anni hanno vissuto una sorta di oppressione o difficoltà nel vivere liberamente la loro fede, senza schierarsi». Dunque Leone che l’accordo provvisorio con la Cina non è stata una “bizzarria” di Francesco, ma una scelta frutto di decenni di impegno e che ora però di “capire meglio”.  

Il metodo scelto sembra confermato anche  al riguardo della questione LGBT:  «Non ho un piano» riporta il Corriere, che poi lo fa proseguire così: «come abbiamo visto al sinodo, qualsiasi questione che riguardi le tematiche Lgbtq è altamente polarizzante all’interno della Chiesa». Poi si sofferma sulla questione della benedizione delle coppie omosessuali; ricorda che Francesco la volle benedizione delle persone, non delle coppie. 

Dynamic 1 AMP

Articolata anche la risposta sulle donne, dove ribadisce di voler continuare a nominare donne in incarichi apicali in Curia, come ha fatto creando enormi malumori Francesco. Poi l’articolo del Corriere prosegue sul tema del diaconato femminile, cioè il possibile accesso delle donne al ministero del diaconato permanente: Il papa  afferma che  c’è ancora da studiare e approfondire la faccenda: «Al momento non ho intenzione di cambiare l’insegnamento della Chiesa su questo argomento. Penso che ci siano alcune domande preliminari che devono essere poste». Forse a guardar bene si può intravedere un futuro spiraglio? Chissà. 

Sono presenti molti altri temi cruciali, dalla questione delle finanze, agli abusi, alle richieste di riaprire alla Messa in latino.  Lo stile delle risposte è lo stesso. In un mondo polarizzato papa Leone cerca di evitare polarizzazioni e per farlo deve smussare da una parte e dall’altra, per delineare terreni d’incontro per la sua Chiesa e soprattutto, questa è l’impressione, nella sua Chiesa. Cosa arriverà fuori di essa, o nelle “zone grigie” che poi tali non sono, ma pezzi di Chiesa con cui vivere, è forse uno dei problemi da porsi.  

FloorAD AMP
Exit mobile version