Un appello accorato, diretto, che risuona come un monito alla coscienza del mondo. Dalla finestra dello studio del Palazzo Apostolico, durante la preghiera dell’Angelus, Papa Leone XIV ha rivolto parole di intensa partecipazione per le vittime dei conflitti, chiedendo ancora una volta di porre fine alle ostilità e di lavorare con sincerità alla costruzione della pace.
“Nei giorni scorsi abbiamo pregato per i defunti – ha detto il Pontefice – e tra questi purtroppo ce ne sono tanti uccisi nei combattimenti e nei bombardamenti, benché fossero civili, bambini, anziani, ammalati. Se si vuole veramente onorare la loro memoria, si cessi il fuoco e si metta ogni impegno nelle trattative.”
Un passaggio breve ma di grande forza, che ha scosso la Piazza San Pietro gremita di fedeli. Non un discorso astratto, ma una chiamata alla responsabilità davanti alla sofferenza dei più fragili, alle vite spezzate dall’odio e dalla guerra. “Esprimo il mio vivo apprezzamento – ha aggiunto il Papa – per quanti ad ogni livello si stanno impegnando a costruire la pace nelle diverse regioni segnate dai conflitti.”
Vicinanza alle Filippine colpite dal tifone
Leone XIV ha poi esteso il suo pensiero alle popolazioni delle Filippine, dove il tifone Fung-wong, tra i più violenti della stagione, ha provocato la prima vittima e costretto oltre un milione e duecentomila persone ad abbandonare le proprie case.
“Prego per i defunti e i loro familiari, per i feriti e gli sfollati,” ha detto il Papa, esprimendo solidarietà alle comunità colpite e alle autorità locali impegnate nei soccorsi.
La Giornata del Ringraziamento e l’appello per “Sora Nostra Madre Terra”
Nel giorno in cui la Chiesa italiana celebra la Giornata nazionale del Ringraziamento, il Pontefice ha voluto ricordare l’importanza di una “cura responsabile della terra” e di un uso equo delle sue risorse.
“Mi associo al Messaggio dei Vescovi italiani – ha affermato – nell’incoraggiare una cura responsabile del territorio, il contrasto allo spreco alimentare e l’adozione di pratiche agricole sostenibili. Ringraziamo Dio per Sora Nostra Madre Terra e per quanti la coltivano e la custodiscono.”
Un richiamo alla sobrietà e alla gratitudine, ma anche alla responsabilità sociale ed ecologica, in un momento in cui crisi ambientale e disuguaglianze aggravano le tensioni nel mondo.
Il saluto ai fedeli e ai volontari
Al termine dell’Angelus, Leone XIV ha salutato i numerosi gruppi di pellegrini giunti da tutta Italia e dall’estero, tra cui le rievocazioni storiche del Lazio e i volontari del Banco Alimentare, impegnati nella tradizionale colletta nazionale che si terrà sabato prossimo, vigilia della Giornata Mondiale dei Poveri.
Le parole del Papa – di compassione, ma anche di giustizia – trovano ampia condivisione nel mondo cattolico e laico. In un tempo segnato da guerre e divisioni, la sua voce torna a ricordare che la pace non si invoca soltanto: si costruisce, giorno dopo giorno, con coraggio e verità.