Vaticano, indagata una Guardia Svizzera: ha fatto il gesto di sputare verso due donne ebree
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Vaticano, indagata una Guardia Svizzera: ha fatto il gesto di sputare verso due donne ebree

Un membro della Guardia Svizzera Pontificia è finito sotto inchiesta interna dopo che due donne ebree hanno denunciato di essere state oggetto di un gesto di sputo mentre passeggiavano vicino a Porta Sant’Anna

Vaticano, indagata una Guardia Svizzera: ha fatto il gesto di sputare verso due donne ebree
Guardie svizzera e papa Leone XIV
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10 Novembre 2025 - 18.44


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Un membro della Guardia Svizzera Pontificia è finito sotto inchiesta interna dopo che due donne ebree hanno denunciato di essere state oggetto di un gesto di sputo mentre passeggiavano vicino a Porta Sant’Anna, uno degli ingressi principali dello Stato della Città del Vaticano.

L’episodio, avvenuto lo scorso 3 novembre intorno alle 18:30, è stato riferito al Comando della Guardia Svizzera dalle stesse vittime, due cittadine israeliane in visita a Roma. Secondo la loro testimonianza, un alabardiere in servizio avrebbe pronunciato la frase “spit on Jews” (“sputare sugli ebrei”) prima di sputare deliberatamente nella loro direzione, senza però colpirle.

Le due donne hanno immediatamente segnalato l’accaduto alle autorità vaticane, che hanno aperto un’indagine formale. Il portavoce della Guardia Svizzera, capitano Urs Breitenmoser, ha confermato l’avvio del procedimento: «Prendiamo estremamente sul serio ogni accusa di comportamento scorretto. L’indagine è in corso e, se le responsabilità verranno accertate, saranno prese le misure disciplinari del caso».

Fonti interne riferiscono che l’alabardiere coinvolto è stato temporaneamente sospeso dal servizio in attesa degli esiti dell’inchiesta. La Guardia Svizzera, corpo militare fondato nel 1506 e composto da circa 135 uomini, ha sempre mantenuto una reputazione di rigore e disciplina; episodi di questo tipo sono ritenuti eccezionali.

La Comunità ebraica di Roma ha espresso «profondo rammarico» per l’accaduto. La presidente Ruth Dureghello ha dichiarato: «Un gesto antisemita compiuto da chi indossa l’uniforme del Papa è particolarmente grave. Confidiamo che il Vaticano agisca con la massima severità».

Anche il rabbinato capo di Israele ha chiesto chiarimenti ufficiali alla Santa Sede. Intanto, il Vaticano ha già contattato le due donne per porgere le scuse istituzionali e garantire che l’episodio verrà affrontato con la dovuta fermezza.

L’indagine è coordinata dal promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi e potrebbe concludersi entro poche settimane. Se le accuse verranno confermate, il militare rischierebbe l’espulsione immediata dal corpo.

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