Città del Messico, le donne nel mirino

In tre anni la sede delle donne Cimac a Città del Messico ha subito 2 furti con scasso e atti di vandalismo contro le attrezzature

Città del Messico, le donne nel mirino
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5 Giugno 2011 - 10.54


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A tre anni dal primo raid contro gli uffici della rete di comunicazione e informazione delle donne Cimac, la sede dell’organizzazione ha subito per la seconda volta un furto con scasso e atti di vandalismo contro le attrezzature.
Lunedi 23 maggio, le responsabili hanno sporto denuncia al Procuratore Generale del Distretto Federale (PGJDF) chiedendo che questa volta il fatto non resti impunito come successo già la prima volta. Nel luglio del 2008, il procuratore generale aveva sospeso l’inchiesta avviata solo tre mesi prima, dopo la denuncia di furto con scasso e danneggiamento subito da Ccimac, chiudendo il caso. Un anno dopo, Cimac, in assenza di risultati aveva presentato una denuncia presso la Commissione dei Diritti Umani cittadina (CDHDF) ottenendo di avere accesso al fascicolo, e scoprendo che nei fatti non era stata condotta alcuna inchiesta. 
Lucía Lagunes Huerta, coordinatrice esecutiva CIMAC, ha chiesto la punizione dei responsabili, sollecitando il  PGJDF ad prendere di misure di prorezione e garantire l’accesso di tutti i cittadini e cittadine alla giustizia. 
La giornalista ha denunciato che i vandali che si sono introdotti nei locali dell’associazione hanno rotto le serrature dei cassetti, devastando i locali del centro Tv, dell’amministrazione, dell’agenzia di stampa, del coordinamento esecutivo e distruggendo documentazione e attrezzature contabili. I ladri inoltre hanno danneggiato i cavi internet e un contatore di energia elettrica.
Hanno anche gettato a terra numerosi riconoscimenti ottenuti da CIMAC per il suo giornalismo con prospettiva di genere.
Lucia Lagunes ha aggiunto che da questo è possibile dedurre che “non ci troviamo di fronte ad un furto di “criminali comuni”, ed ha chiesto al procuratore di inscrivere il fatto nel quadro dei crimini commessi contro la libertà di espressione,  e che alle indagini venga data ampia visibilità. “Come abbiamo già fatto una volta, anche adesso non ci fermeremo”.

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