Il metodo ricorda un’altra serie di attacchi che si sono verificati in tempi recenti in Iran: Fereidoun Abbassi Davani (che è stato gravemente ferito) e il suo collega Majid Shahriari (che è stato ucciso). L’uccisione di oggi è avvenuta due anni dopo l’assassinio di un altro scienziato, Masoud Ali Mohammadi.
Reuters aggiunge anche questo: “Un ufficiale [ha detto] … “La bomba è dello stesso tipo di quelle precedentemente utilizzate per l’assassinio degli scienziati, ed è opera dei sionisti (gli israeliani)” .
Anche il Time riporta la medesima notizia.
Cosa c’entra Israele? Il quotidiano di destra francese Le Figaro offre una finestra sul tipo di formazione e di reclutamento del Mossad nel preparare missioni di sabotaggio analoghe. In particolare gli agenti israeliani identificano reclute curde iraniane per operazioni di spycraft e sabotaggio:
«Gli iraniani si stanno preparando per condurre operazioni all’interno [dell’Iran] come parte della guerra tra intelligence per contrastare Israele e il sabotaggio del programma nucleare iraniano. La fonte di Baghdad ha detto al quotidiano francese che parte del programma di sabotaggio di Israele contro impianti nucleari iraniani, che comprende gli omicidi mirati di esperti nucleari, è diretto fuori della regione autonoma del Kurdistan iracheno, dove gli agenti hanno intensificato la loro penetrazione. Per questo, gli israeliani stanno usando oppositori curdi contro il regime in Iran, che vivono come profughi nelle regioni curde dell’Iraq».
Anche se l’articolo non fa menzioni ufficiali o ufficiose delle operazioni israeliane condotte con le autorità curde irachene, ciò implica che le presunte attività del Mossad nel Kurdistan iracheno siano un segreto di Pulcinella. Questa non è la prima volta infatti che le accuse sono emerse sulla stampa internazionale a proposito delle attività dell’intelligence israeliana in Kurdistan. E sarebbe praticamente impossibile operare all’interno del Kurdistan iracheno senza la conoscenza delle autorità curde.
Una cosa mi sembra che sia chiara: questi omicidi non dissuadono di certo l’Iran dal perseguire i propri obiettivi di ricerca nucleare, e quindi non servono a niente.
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