Quello di Roger Mahony è uno dei nomi di punta della Chiesa americana. Già arcivescovo di Los Angels, Mahony ha accettato di tenere una conferenza ad un numero ristretto di selezionati e autorevoli interlocutori cattolici. Ma non ha fatto fatto nulla per tenere “riservato” il contenuto delle sue riflessioni.
Subito dopo ha infatti rilasciato alcune interviste al riguardo
Il punto dolente della politica americana a suo avviso non sta nel tentativo obamiano di far rimborsare le cure contraccettive, quindi abortive per i documenti della Conferenza Episcopale Americana, ma nella politica che regola i flussi migratori. Ovviamente è partito dall’ampia letteratura biblica ed evangelica sull’accoglienza, poi ha messo i piedi nel piatto. “In ogni fase recessiva si finisce con l’essere contro gli immigrati, ma noi abbiamo bisogno degli immigrati. Senza di loro, senza gli 11 milioni di immigrati illegali, il paese si bloccherebbe.
I nostri 12 milioni di disoccupati non vanno in campagna a cercare il lavoro di raccolta nei campi che fanno gli immigrati. Se non ci fossero gli immigrati clandestini resteremmo digiuni. Dobbiamo assolutamente farli emergere dalla clandestinità, garantire loro diritti, civiltà. Dobbiamo andarli a incontrare, dobbiamo parlarci, dobbiamo conoscerli, in buona parte dipendiamo da loro.”
Mahony non si è fermato qui. Ha detto che una seria politica migratoria è impossibile a causa della paralisi congressuale e dello scontro tra repubblicani e democratici. “Ma se Obama sarà riletto spero proprio che la prima cosa che farà sarà rendere legge federale il Dream Act”, quello che garantisce la cittadinanza americana ai bambini stranieri nati in America.
