L’accusa contro Madrid è dura: avrebbe continuato ad esportare armi e materiale di difesa a Paesi come Egitto, Bahrein e Arabia Saudita durante la Primavera araba. La denuncia arriva dalle Ong Amnesty International, Intermon Oxfam e Greenpeace, che partecipano alla campagna “Armi sotto controllo”.
Da un rapporto redatto in collaborazione con la Fondazione per la Pace e con l’assistenza tecnica dell’Istituto di Studi sui Conflitti e Azione Umanitaria, relativo al primo semestre del 2011, emerge che la Spagna ha continuato a esportare materiale di difesa e di doppio uso, armi da caccia e sportive ed equipaggiamenti di polizia ai suddetti paesi, nonostante le misure di controllo sul commercio di armi destinate al Nord Africa e al Medio Oriente. Materiale che «rischiava di essere utilizzato per commettere violazioni dei diritti umani», recita il rapporto.
Nello specifico, le forze armate dell’Arabia Saudita hanno ricevuto armi e materiale da difesa di doppio uso per 3,5 milioni di euro e sono state autorizzate compravendite col Paese di aerei, bombe, missili e razzi per 29,6 milioni di euro. Nel caso del Bahrein, materiale da difesa per 6,35 milioni di euro e veicoli fuoristrada e aerei per 79 milioni di euro.
Le Ong sottolineano poi la loro «preoccupazione» per il caso dell’Arabia Saudita, relativamente a un’operazione avviata e ancora in corso che potrebbe portare alla vendita di 250 carri da combattimento Leopard. Le Ong hanno chiesto al segretario di Stato al commercio, Jaime Garcia-Legaz, di comparire al Congresso per spiegare i dettagli delle esportazioni.