Nicolas Sarkozy ci ha provato per oltre due ore e mezza a stanare il suo rivale, con provocazioni, attacchi, insulti. Ma Francois Hollande ha mantenuto la calma ed è uscito bene dal dibattito tv che si è svolto ieri sera senza un’interruzione, senza pause, senza mai tirare il fiato.
Anzi, ripetendo come un mantra «Moi president…», Hollande ha convinto tutti di essere già all’Eliseo, disegnando tutti gli aspetti della sua possibile futura presidenza. Come era nelle previsioni, Sarkozy – sotto di otto punti nei sondaggi sul ballottaggio di domenica prossima – ha vestito i panni dello sfidante, del provocatore, del candidato meno sicuro di sé. Hollande, incerto nella prima parte, migliore dell’avversario sui temi economico – deficit, debito, crescita, disoccupazione, fisco – meno sicuro su immigrazione e nucleare, alla fine ne è uscito con un buon pareggio.
Sembra svanita così l’unica possibilità che restava al presidente uscente per continuare a sperare ancora nella rimonta e poter conquistare in queste ultime ore i voti del Fronte nazionale, dei centristi o degli indecisi. Alla fine, Hollande era tranquillo e sicuro di sè, Sarkozy era stanco e per la prima volta ha dato l’impressione di aver capito che l’avventura all’Eliseo potrebbe davvero essere finita.
Hollande ha lanciato la sua sfida su lavoro e sviluppo: «tre milioni in più di disoccupati» da quando il presidente in uscita è stato eletto. Nicolas Sarkozy ha risposto criticando le «formule vuote» di Hollande. «Unione – ha detto Sarko – è una bella parola, una bella idea, ma bisogna aggiungere i fatti». Attacchi sferrati dall’uno all’altro, nervi a fior di pelle e una pioggia di cifre in cui i due si sono affrontati senza risparmiare i colpi. Su una cosa sembra ci sia un accordo pre-duello: niente immagini di profilo per Sarko (troppo naso) e dall’alto per Hollande (troppo calvo).
Altro scontro duro quando Hollande ha parlato di «aumento di un milione di disoccupati». Sarkozy lo ha accusato di «mentire». «Per me dovrebbe essere inaccettabile questa parola – ha ribattuto il socialista – ma nella sua bocca è soltanto un’abitudine.». Il socialista ha attaccato a testa bassa sul debito, affermando che è «raddoppiato» negli anni di Sarkozy dopo la politica di «favori fiscali ai ricchi» e per «l’incapacità di controllare la spesa pubblica». Voglio essere il presidente della giustizia, ha dichiarato Hollande: «Vorrei che la giustizia fosse al centro delle mie decisioni: giustizia sociale, fiscale e territoriale. A ispirare la mia azione è la giustizia sociale».