Come programmato e come ritardato da errori e cattive intenzioni, ma – alla fine – l’accordo si compie. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone usciranno presto dalla galera comune dove si trovano detenuti da un mese. Sempre però agli arresti. Come richiesto più volte dai legali italiani, i vertici penitenziari e di polizia dello Stato del Kerala hanno disposto il trasferimento dei marò dal carcere di Trivandrum ad un’altra struttura della città adeguata al loro status di soldati. La decisione non sarà tuttavia immediatamente esecutiva. E qui viene l’inghippo. Le autorità locali hanno reso noto di avere bisogno di venti giorni per dotare delle opportune normative di sicurezza la “guest house” individuata, a quanto pare nell’edificio della Boston School.
Tra centinaia di offerte alberghiere, ecco il coniglio dal cappello dei prestigiatori politico-giudiziari di Trivandrum. Una guest house da ristrutturare. Per ragioni di sicurezza, ovviamente. Tirare alle lunghe sino alla tornata elettorale amministrativa del 2 giugno, con i sue soldati bianchi in galera ad incassare un po’ di arrabbiato nazionalismo. La decisione delle autorità carcerarie e di polizia di Trivandrum è giunta per effetto della pronuncia della Corte Suprema di New Delhi che aveva ordinato allo Stato del Kerala di prendere una decisione entro una settimana sul trasferimento dei due marò in un luogo che non fosse il carcere. Ma gli ordini, si sa, anche in India si “interpretano”.
