In Vaticano è caccia ai complici del corvo
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In Vaticano è caccia ai complici del corvo

L'arresto di Gabriele non risolve la vicenda della fuga di notizie nei Sacri Palazzi. Dubbi sulla colpevolezza del maggiordomo. Difficile che abbia agito da solo.

In Vaticano è caccia ai complici del corvo
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26 Maggio 2012 - 08.36


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L’arresto del maggiordomo del Papa non mette la parola fine alla vicenda del “corvo” responsabile della fuga di documenti riservati del Pontefice. Sono ancora forti i dubbi sulla reale colpevolezza di Gabriele, anche in Vaticano. . La convinzione più diffusa è che non sia il solo, mentre qualcun altro parla di Gabriele come possibile capro espiatorio per coprire qualcuno più in alto.

Non è comunque facile pensare che si sia voluto sacrificare come semplice “capro espiatorio” una persona così vicina a Benedetto XVI. Già giovedì, quando il “board” dello Ior ha sfiduciato il presidente Ettore Gotti Tedeschi, uno degli addebiti che gli venivano mossi, oltre alle carenze nella governance dell’Istituto, era di aver fatto filtrare all’esterno informazioni riservate del Vaticano.

Due laici finora chiamati in causa per le fughe di notizie vaticane. Ma al momento, su una ipotetica responsabilità dell’ormai ex presidente dello Ior circola più di un dubbio Oltretevere. In Vaticano si parla addirittura di uno scontro tra Gotti Tedeschi e il direttore dello Ior, Paolo Cipriani, l’origine di possibili fughe di notizie.

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