Arabia saudita, muore il principe erede al trono
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Arabia saudita, muore il principe erede al trono

Nayef era primo in linea di successione al trono del regno wahabita. La sua morte impone adesso all'89enne re Abdullah di nominare il suo successore.

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17 Giugno 2012 - 01.14


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Il principe saudita Nayef bin Abdulaziz al-Saud, ministro dell’Interno e considerato un conservatore d’acciaio, è morto a 78 anni in Svizzera, nel canton Ginevra, appena otto mesi dopo essere stato nominato erede al trono dopo la morte del fratello, il principe Sultan.

La notizia, che ha immediatamente fatto il giro sui media arabi, è stata data dalla tv di stato Ekhbaria che ha citato un comunicato del Palazzo. Una nota con poche righe e in cui si dice che Nayef “è deceduto fuori dal regno” e che sarà sepolto domani dopo le preghiere alla Mecca.

Il principe Nayef è morto nella residenza del defunto fratello Sultan a Cologny, nei pressi di Ginevra, sulla riva meridionale del lago Lemano, ha detto all’agenzia stampa Afp una fonte medica. Egli si trovava in Svizzera da maggio per ragioni mediche.

La famiglia reale era riuscita a mantenere il massimo riserbo sulle condizioni di salute di un suo erede che, sostengono voci ufficiose, era malato di cancro. I sospetti erano nati tempo fa e si erano rafforzati dopo che Nayef era andato all’estero per la seconda volta per curarsi.

Il regno wahabita, potenza regionale e petrolifera, ha proclamato tre giorni di lutto al termine dei quali sarà dato l’annuncio del suo successore. Ma, al contrario di altre monarchie, in Arabia Saudita la morte del principe ereditario designato non farà scattare nessuna lotta di potere.

La linea di successione nel regno non si muove da padre in figlio, ma si tramanda tra i 40 figli di Abdulaziz ibn Saud, che fondò il regno nel 1935. La scelta del re Abdullah e del ‘Consiglio di Fedelta” cadrà molto probabilmente sul principe Salman, ministro della Difesa di 76 anni. Finora, cinque fratelli sono diventati re e circa 20 sono ancora vivi. Ma solo pochi di questi sono considerati i candidati reali per guidare il Paese: alcuni, infatti, sono già stati esclusi e altri hanno rinunciato a governare.

In particolare sono i sette figli della moglie favorita di Ibn Saud, Hassa bint Ahmed al-Sudairi, a formare il gruppo di potere più influente, i cosiddetti ‘sette Sudairi’, tra cui si contano il re Fahd e il principe Sultan, entrambi morti, il principe Ahmed, vice ministro dell’interno, e appunto il Principe Salman.

Secondo molti analisti la questione chiave sarà vedere cosa accadrà quando la scelta passerà sulla generazione successiva, cioè quella dei nipoti di Ibn Saud. Nato a Taef nel 1933, Nayef fu nominato ministro dell’Interno nel 1970 e poi nel 1975. Il principe ereditario aveva la reputazione di un conservatore d’acciaio che si opponeva alle riforme di re Abdullah, sviluppando però una formidabile struttura di sicurezza che ha schiacciato al Qaida, ma che ha anche bloccato alcuni attivisti politici. Nayef ha svolto, secondo molti diplomatici, un ruolo nella decisione del regno di accogliere il presidente deposto tunisino Abdel Aziz Ben Ali e in quella di inviare truppe nel Bahrain per aiutare nella repressione della protesta guidata dagli sciiti.

Se la scelta cadrà sul principe Salman, gli analisti ritengono che le caute riforme di re Abdullah continueranno. Salman è stato nominato ministro della Difesa nel novembre dello scorso anno e ha ricoperto la carica di governatore di Riad per 50 anni. Il principe inoltre mantiene forti relazioni sia con i religiosi conservatori che con gli imprenditori filo-occidentali.

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