Da tre giorni si trova nell’ambasciata di Quito a Londra per evitare l’estradizione in Svezia, ora Julian Assange fa sapere di essere pronto a vivere in Ecuador, aggiungendo che il Paese sudamericano ha dimostrato “un certo sostegno” alla sua richiesta di asilo politico. Assange ha invece attaccato l’Australia, il suo Paese d’origine, accusandolo di averlo abbandonato. Parlando a una radio australiana ha detto: “Il popolo ecuadoregno ha mostrato sostegno alla mia causa. Ho sentito che l’ambasciatore dell’Ecuador in Australia ha fatto dei commenti favorevoli. Alla lunga saranno solidali”.
Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha dichiarato che la sua Amministrazione si prenderà “tutto il tempo necessario” ad analizzare il caso del fondatore di Wikileaks. “Stiamo analizzando le motivazioni dell’asilo politico e prenderemo una decisione al momento opportuno”. L’Ecuador, ha aggiunto in un’intervista a Bbc Mundo, “difende il diritto alla vita e occorre verificare se esista un pericolo di morte.
Non potremmo mai consentire che una persona che ha chiesto asilo politico vada incontro ad una condanna a morte, specie per crimini politici”, ha aggiunto il leader sudamericano.