L’allarme arriva dagli Stati Uniti: le forze armate siriane stanno spostando dai depositi parte del vasto arsenale di armi chimiche di cui dispongono. A scriverlo è il Wall Street Journal, secondo cui si tratta di
uno sviluppo che potrebbe portare ad un ulteriore escalation del conflitto in Siria. Da tempo le riserve siriane non dichiarate di gas nervini e altre armi del genere hanno sollevato preoccupazione tra i dirigenti americani e dei Paesi della regione.
Ora il problema è anche capite se il regime di Damasco intende usare le armi chimiche contro i ribelli e civili nell’ambito di una operazione di pulizia etnica, oppure se vuol solo nascondere queste armi per complicare ulteriormente gli sforzi delle potenze occidentali per individuarle. Anche perché si ritiene che le riserve di armi chimiche e biologiche di cui dispone Damasco siano le più vaste in Medio Oriente.
Ma mentre il dipartimento di Stato Usa ha ammonito che il regime di Damasco è responsabile della custodia dei suoi arsenali, il governo siriano ha negato di aver spostato le sue riserve di armi chimiche, affermando, tramite un portavoce del ministero degli Esteri, che si tratta di informazioni «assolutamente ridicole e non vere».
