L'indignazione anti-tagli infiamma la Spagna
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L'indignazione anti-tagli infiamma la Spagna

Protesta contro le misure del governo Rajoy: in 100 mila in strada. Poi, a tarda notte, gli scontri, con la polizia che spara proiettili di gomma. Sei arresti e 26 feriti.<br>

L'indignazione anti-tagli infiamma la Spagna
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20 Luglio 2012 - 09.19


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Le strade del centro di Madrid sembravano quasi un campo da guerra dopo la manifestazione di ieri sera in cui 100.000 persone hanno protestato contro i tagli decisi dal governo Rajoy: contenitori bruciati, barricate improvvisate, spari a salve e proiettili di gomma. I disordini dopo la marcia si sono conclusi con almeno sei detenuti e 26 feriti.

La massiccia protesta nella capitale spagnola è partita senza incidenti. “Che il prossimo disoccupato sia un deputato”, ha gridato la folla. E ancora: “Mani in alto, questo è un assalto”, riprendendo lo slogan divenuto oramai un grido di battaglia dei diversi cortei che si moltiplicano in tutto il Paese dall’annuncio, lo scorso 11 luglio, del piano di rigore di Mariano Rajoy, con l’obiettivo di economizzare 65 miliardi di euro. E sono stati tanti gli slogan contro il primo ministro: “Rajoy ci sta derubando”. La Camera bassa era protetto da circa 120 poliziotti che hanno bloccato il cammino dei manifestanti. Dopo la mezzanotte sono iniziati gli scontri tra la polizia e le centinaia di persone che si erano dirette verso il Congresso. La tensione è esplosa quando gli agenti hanno iniziato a disperdere e a inseguire gruppi di manifestanti nelle strade circostanti, caricando in più occasioni e sparando proiettili di gomma che, secondo fonti del pronto soccorso sul campo, hanno ferito almeno una persona.

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Forte la presenza di dei dipendenti statali alla manifestazione: professori, medici, pompieri (che hanno inondato di schiuma antincendio una fontana della Puerta del Sol) e anche, senza divisa, molti poliziotti. Tutto questo a poche ore dall’eurogruppo straordinario tra ministri delle finanze chiamati a dare il via libera al piano di aiuti al paese, fondi che serviranno a salvarne le banche in dissesto, e così indirettamente, si spera, a attenuare le pressioni sui titoli del debito pubblico.

A mezzogiorno di oggi è prevista la riunione dei ministri dell’eurogruppo. In agenda il varo del prestito alle banche: fino a 100 miliardi di euro per la ricapitalizzazione degli istituti di credito in difficoltà. L’esatto ammontare degli aiuti sarà deciso probabilmente a settembre. I ministri sigleranno un memorandum d’intesa con la Spagna, nel quel saranno messi nero su bianco i termini dei prestiti. Madrid si aspetta un anticipo di 30 miliardi di euro e per decidere l’esatto ammontare degli aiuti ha bisogno dei risultati di una nuova revisione sul suo settore bancario.

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