Arriva da New York un caso di giustizia che fa molto discutere: una donna che aveva rapito una neonata in un ospedale nel 1987 e l’aveva allevata come sua figlia fino al 2011 è stata condannata ieri a 12 anni. Anne Pettway, 50 anni, con problemi mentali, si era travestita da infermiera e aveva rapito Carlina White all’ospedale di Harlem. Carlina aveva avuto i primi sospetti quando la madre non le aveva dato il certificato di nascita e aveva finito per rivolgersi al Centro nazionale per bambini scomparsi, che ha ritrovato i veri genitori. Il giudice Kevin Castel, pronunciando la pena, ha commentato che i genitori della giovane hanno vissuto un “vero incubo”.
Nel corso di un’udienza emozionante l’imputata aveva detto ai veri genitori che era “profondamente desolata”. I genitori biologici, una coppia di afroamericani oggi separati, hanno raccontato i momenti orribili che hanno vissuto da quando la loro bambina era sparita nel 1987, e i 23 anni di sofferenza che sono seguiti. “Sono spezzata in un milione di pezzi”, ha detto la vera madre, Joy White, descrivendo i problemi d’identità di sua figlia, che è stata allevata da un’altra donna. Il padre, Carl Tyson, si è rivolto duramente all’accusata (anch’essa afroamericana) nel corso della sua testimonianza: “Per 23 anni, Ann, lei mi ha fatto soffrire. Lei ha messo una pietra nel mio cuore”.
Carlina White, sparita il 4 agosto del 1987, era stata allevata col nome di Nejdra “Netty” Nance prima a Bridgeport, nel Connecticut, e poi ad Atlanta. La giovane ha raccontato che la falsa madre si drogava e la maltrattava. Carlina aveva avuto i primi sospetti a 16 anni, quando era rimasta incinta ed Ann non era stata in grado di fornirle un certificato di nascita per ottenere l’assistenza pubblica. Messa alle strette, Pettway le aveva raccontato di non essere sua madre e che la vera genitrice l’aveva affidata a lei quando era neonata. Netty aveva cominciato a cercare la sua vera identità su internet, ma senza successo. Poi nel dicembre 2010 si è rivolta al Centro nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati, che nel gennaio successivo è riuscito a risalire ai veri genitori. Il test del Dna ha confermato tutto.