Marcia a Tel Aviv contro attacco Israele all'Iran

Ecco il filmato dell'iniziativa di protesta contro l'intenzione del premier Netanyahu e del ministro della difesa Barak di scatenare una nuova guerra

Marcia a Tel Aviv contro attacco Israele all'Iran
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17 Agosto 2012 - 12.08


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Ieri circa 300 israeliani hanno manifestato nel centro di Tel Aviv contro un possibile attacco contro le installazioni nucleari iraniane.

Da giorni la stampa locale apre sull’intenzione del premier Netanyahu e del ministro della difesa Barak di lanciare il raid anche senza il consenso degli alleati americani. Netanyahu ieri sera ha duramente criticato il capo dello stato Shimon Peres che, pur non essendo un pacifista, si è detto contro un attacco solitario all’Iran.

Ben più pesante è la reazione degli “interventisti” contro le persone comuni e gli intellettuali che si oppongono alla guerra, i 400 israeliani, tra i quali diversi accademici, che in un appello messo in rete chiedono ai piloti dell’aviazione militare di rifiutare l’eventuale ordine di bombardare le centrali nucleari dell’Iran.

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Solo il fatto di aver chiesto ai piloti – fiore all’occhiello delle Forze Armate – di non obbedire all’ordine di attacco è considerato un sacrilegio dalla destra israeliana (e non solo) che ha replicato con rabbia. Il Partito dell’Unione Nazionale ha chiesto di revocare i finanziamenti pubblici alle università dove lavorano i docenti firmatari dell’appello.

«La sinistra scatta in piedi quando i coloni chiedono ai soldati di non obbedire agli ordine di evacuazione (rarissimi, ndr) degli avamposti colonici e ora resta in silenzio di fronte a questo appello inaccettabile rivolto ai nostri piloti», ha protestato un portavoce del partito. Ben più forte la reazione dei militanti di Im Tirtzu, una organizzazione di giovani di estrema destra, che ha chiesto al procuratore generale Yehuda Weinstein di incriminare i firmati dell’appello per «sedizione». «E’ inaccettabile chedegli accademici si sentano in diritto di dettare l’agenda della sicurezza nazionale. Questo appello incita alla sedizione», ha commentato Ronen Shoval, il president di Im Tirtzu.

Tagliente il giudizio di Dan Margalit, uno dei giornalisti più noti di Israele, che ha demolito la figura del professor Menachem Mautner fino da accusarlo indirettamente di provocare «l’anarchia».

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