Julian Assange, da oltre due mesi asserragliato nell’ambasciata ecuadoriana a Londra, non deve avere alcuna possibilità di fuga. Ogni macchina o valigia che entrano ed escono dall’ambasciata devono essere controllate. L’informazione, fino a ieri riservatissima, ora è sotto gli occhi di tutti. Da quando un fotografo ha immortalato la cartelletta in mano a un poliziotto con le regole di ingaggio che impongono l’intervento anche in caso Assange decida di uscire a bordo di una macchina protetta dall’immunità diplomatica.
Il fondatore di Wikileaks non potrà lasciare la sede diplomatica in alcun modo. È blindato dentro. Una gaffe di Scotland Yard, un agente di guardia davanti all’ambasciata fotografato con un fascio di documenti sotto il braccio grazie a un teleobiettivo, ha rivelato che la polizia appostata fuori dall’ambasciata ecuadoriana a Londra è pronta ad arrestare il capo di Wikileaks a tutti i costi. Gli agenti che sorvegliano notte e giorno il numero tre di Hans Crescent, a pochi metri dai grandi magazzini Harrod’s, hanno avuto ordine di non rispettare alcun privilegio diplomatico, per impedire ad Assange di scappare. Così è scritto a mano, nero su bianco, nel documento fotografato e poi ingrandito a beneficio dei media britannici.