La polizia ferma l'autore del film blasfemo
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La polizia ferma l'autore del film blasfemo

L'uomo ritenuto l'autore del film blasfemo su Maometto che ha acceso la scintilla delle rivolte antiamericane nel mondo è stato prelevato e interrogato dalla polizia.

La polizia ferma l'autore del film blasfemo
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15 Settembre 2012 - 12.09


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Nakoula Basseley Nakoula, l’uomo ritenuto l’autore del film su Maometto che ha provocato le rivolte nel mondo arabo la notte scorsa è stato prelevato da casa dala polizia di Los Angeles. Secondo quanto riporta il Los Angeles Times, poco dopo la mezzanotte gli agenti lo hanno portato alla centrale di Cerrito per interrogarlo. L’interrogatorio è condotto dai funzionari dell’Office of Probation che stanno valutando se Nakoula, che è stato condannato per frode bancaria, abbia violato i termini della sua libertà vigiliata producendo il video e poi caricandolo su Internet. Infatti questa gli impone di non possedere strumenti per l’accesso alla Rete senza l’approvazione dei funzionari dell’ufficio.

Il film sotto accusa, intitolato “The Innocence of Muslims”, è stato girato in due set di Hollywood grazie ad un permesso ottenuto da un’associazione benefica cristiana. Secondo quanto riporta l’Huffington Post, citando il San Gabriel Valley Tribune, è stato “Media for Christ”, associazione californiana che si prefigge di far “risplendere la luce di Cristo” nel mondo, a chiedere il permesso per realizzare il film alle autorità locali. Nonostante il suo presidente, Joseph Nassralla, sia un fervente critico dell’Islam, l’associazione ha dichiarato di non aver nulla a che vedere con il film.

Nakoula Basseley Nakoula si spacciava come Sam Bacile, ebreo israeliano. Invece ha 55 anni ed è un cristiano copto originario del sud della California. Nakoula è stato condannato in passato per truffa, per questo usava il nome “Sam Bacile” anche su youtube per pubblicare spezzoni del film.

In un’intervista rilasciata mercoledì ad Associated Press, Nakoula negava però di essere lui Bacile. Comunque, diceva di conoscerlo. E spiegava di essersi occupato della logistica per la realizzazione della pellicola: da documenti giudiziari del 2010, inoltre, emerge che Nakoula aveva molti pseudonimi, tra cui Nicola Bacily, Robert Bacily ed Erwin Salameh. Altro elemento che ha portato a capire che Bacile e Nakoula erano la stessa persona è un’analisi dei numeri telefonici effettuata dall’agenzia Associated Press.

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