Putin di nuovo nel mirino delle contestazioni. L’opposizione russa di nuovo in piazza per protestare contro Vladimir Putin. Che non sembra disponibile, per usare le sue parole, a permettere all’opposizione di “gettare merda sulla Russia”.
Punto di forza, secondo l’opposizione russa, potrebbe essere il caso delle Pussy Riot, condannate a due anni di carcere per la preghiera punk anti-Putin e blasfema dentro la Cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca. Gli esponenti dell’opposizione sfileranno lungo un percorso che va dalla centrale piazza Pushkin, fino alla prospettiva Sakharov. Ci saranno il blogger Aleksey Navalny, dal leader del fronte di Sinistra Sergey Udaltsov e l’eterno oppositore del Cremlino Boris Nemtzov.
Nelle stesse ore si parla del premio Sakharov alle Pussy Riot. ma sembra assai strano che Nadezhda Tolokonnikova, Maria Alekhina e Ekaterina Samutsevich possano essere premiate per il contributo straordinario alla protezione dei diritti umani come è successo a Nelson Mandela, ad Aung San Suu Kyi, alle le Madri di Plaza de Mayo. Ma si sa, nel mondo del marketing e della comunicazione che prevale sui contenuti stessi e sui fatti, tutto è possibile.