Più di settemila infermiere giunte da tutta la Croazia hanno manifestato a Zagabria contro i “tagli” ai loro compensi”, tagli ai loro stipendi. La protesta segue alla decisione politica di annullare i contratti di 250mila dipendenti pubblici anche per quanto riguarda riposi e vacanze, allo scopo di risparmiare 700 milioni di “kune”. Pochi giorni fa un altro corteo di cinquemila persone aveva attraversato la capitale scandendo slogan come “Resistiamo al ricatto” e “la crisi non l’abbiamo causata noi”.
L’atto di forza del governo cancella in un colpo quanto medici, infermieri, insegnanti e impiegati avevano ottenuto dai tempi del regime comunista. Il primo ministro, Zoran Milanovic dice: “I sindacati devono rendersi conto che la situazione e’ grave e tutti dovrebbero capirlo. Il governo ha dovuto prendere decisioni difficili che pero’ si applicano all’intera societa’ croata, mentre disordini e paroloni non risolveranno la crisi”.
La Croazia farà il suo ingresso nell’Unione europea il 1 luglio prossimo, e per allora dovrà completare il programma di consolidamento fiscale impostole da Bruxelles.