La fonte è l’Agenzia France Press. La gaffe, ancora una volta di un candidato repubblicano made in Usa. Si tratta di stupro, di donne. Ancora una volta. Secondo Richard Mourdock, dunque, le gravidanze
provocate da abusi sono «qualcosa che Dio ha voluto che
accadesse». Mitt Romney, ha preso le
distanze, cercando così di arginarne le ripercussioni sulla
sua campagna elettorale, già segnata, lo scorso agosto, dalla
dichiarazione di un altro candidato repubblicano, Todd Akin, sul
corpo delle donne capace di impedire il concepimento in caso di
«vero stupro».
Mourdock ha scelto un dibattito al Senato per la sua arguta osservazione:
«Sono stato a
lungo combattuto, ma sono arrivato alla conclusione che la vita è
un dono di Dio e credo che anche quando abbia inizio in quella
situazione terribile che è lo stupro, sia qualcosa che Dio ha
voluto che succedesse», ha detto.
La gaffe rischia ora di riportare in primo piano la
questione dell’aborto, a due settimane al voto, con i sondaggi
che indicano un serrato testa a testa tra i due candidati, e le
donne che potrebbero rivelarsi decisive soprattutto negli Stati
ritenuti in bilico.
Ma c’è da chiedersi: perché si continuano a chiamare queste dichiarazioni [url”gaffe”]http://it.wikipedia.org/wiki/Gaffe[/url]? Sono un pensiero, un pensiero politico, sociale, civile, chiamatelo come volete. Le gaffes politiche non sono frasi involontarie, sono “programmi” politici e neanche tanto inconsci.
Un articolo divertente sull’uso della parola gaffe, (in inglese) lo trovate sul [url”New York Times”]http://www.nytimes.com/2008/06/29/magazine/29wwln-safire-t.html[/url]