Non c’è ancora nessuna traccia della tregua annunciata tra israeliani e palestinesi. Il cessate il fuoco, previsto per questa sera alle 8 ora italiana, non è ancora arrivato. Sembrano intensificarsi invece gli attacchi israeliani, in particolare verso il nord della Striscia di Gaza. Colpiti in serata alcuni villaggi sui quali l’Idf aveva lanciato volantini nel pomeriggio, invitando i civili a darsi alla fuga verso zone più sicure. Alcune voci riportate dai social network e non ancora riprese dalle agenzie di stampa, parlano addirittura dell’ingresso di carri armati nelle stesse località di confine.
Per tutta la giornata non si sono mai fermati gli attacchi dell’aviazione, della marina e dell’artiglieria di Israele sulla Striscia. La risposta da Gaza è stata un lancio di almeno cinque razzi verso il sud di Israele. Salgano invece a quattro le vittime israeliane. Oggi un proiettile di mortaio sparato da Gaza è esploso in un kibbutz israeliano vicino alla Striscia. La deflagrazione ha investito un israeliano, che è adesso in fin di vita. Un soldato israeliano è rimasto invece ucciso da un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza.
E sempre oggi un plotone d’esecuzione di Hamas ha passato per le armi sette palestinesi sospettati di ”tradimento”. Gli uomini sono stati fucilati nella centrale strada al-Nasser. I cadaveri sono stati abbandonati sul posto, e subito circondati da una folla di passanti.
Il capo dell’Onu Ban ki-Moon per il momento ha rinunciato alla visita a Gaza, che aveva annunciato ieri, mossa che avrebbe significato uno smacco per Israele. Intanto il capo del Dipartimento di Stato americano Hillary Clinton è in volo verso Tel Aviv dove incontrerà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
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