Non era mai accaduto. Per una volta in Bosnia-Erzegovina l’argomento sulla bocca di tutti non ha riguardato una rissa tra politici, l’arresto del potente di turno o le presunte accuse di corruzione contro questo o quell’esponente di partito. La notizia, questa volta, è rappresentata da una partita di calcio, semplice ma inedita. Mai, infatti, Imam musulmani e preti cattolici si erano sfidati su un campo di calcio.
Venerdì scorso a Zenica, città industriale della Bosnia, la quarta per importanza, le due squadre hanno giocato un agguerritissimo match vinto dai preti cattolici che hanno segnato 5 gol contro i tre dei musulmani. La partita, secondo il resoconto che ne da il quotidiano di Sarajevo “Dnevni Avaz”, si è svolta nella massima correttezza e tranquillità (non è stato fischiato neanche un fallo) mentre dagli spalti circa 4 mila persone facevano un gran tifo urlando “Bosnia, Bosnia”.
Si può capire il perché di tanta fraternità tra le due squadre: l’incontro è servito a raccogliere fondi per la costruzione di un asilo destinato agli orfani della zona. Ad organizzare la partita è stato il comitato nazionale inter-religioso, sorto all’indomani del conflitto in Bosnia che vent’anni fa è costò la vita a circa 100 mila persone. Lo scopo è quello di unire ragazzi e ragazze di etnie diverse gettando le basi per una società multiculturale e pacifica.
Del resto l’arcivescovo di Sarajevo, Vinko Puljic, che ha benedetto l’iniziativa, da anni incita il dialogo tra culture anche attraverso lo sport: “Essere una piccola minoranza – assicura l’arcivescovo – non ci impedisce di contribuire allo sviluppo della società”.