Marò, premier indiano: decisione inaccettabile
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Marò, premier indiano: decisione inaccettabile

Il governo di New Delhi furioso per la decisione della Farnesina di non riconsegnare Latorre e Girone. Singh sta valutando come rispondere.

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12 Marzo 2013 - 07.47


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Il governo indiano studia le contromosse sul caso marò, ma intanto l’opposizione è furiosa
per la decisione della Farnesina di non far rientrare a New Delhi, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il premier Manmohan Singh ha definito la decisione italiana “inaccettabile” e ha detto che il governo sta valutando il da farsi.

Il ministro degli Esteri, Salman Khurshid, ha fatto sapere che risponderà solo dopo avere letto la lettera mandata dal governo italiano: «Non si può rispondere in maniera istintiva». Il premier del Kerala, Oommen Chandy, ha definito inaccettabile la decisione di non far tornate in India i due fucilieri del Battaglione San Marco, accusati della morte di due pescatori locali scambiati per pirati. «Andrò a New Delhi in serata (oggi, ndr.) e affronterò la questione con il ministro degli Esteri. Stiamo anche cercando di affrontare il problema da un punto di vista legale», ha detto ai giornalisti indiani; il chief minister del Kerala vuole anche incontrare Manmohan Singh sulla questione. E intanto l’opposizione tuona.

Il partito dell’opposizione indiana di centrodestra ha detto che il rifiuto dell’Italia di far ripartire i marò «è un tradimento» e «un inganno contro la Corte Suprema dell’India». È quanto affermato dal portavoce del Bharatya Janata Party (Bjp), Rajiv Pratap Rudy, ai giornalisti indiani. «Gli italiani pensano che l’India sia una repubblica delle banane» ha aggiunto. Il Bjp chiede inoltre al governo «che si impegni a far processare i due militari italiani in India».

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