Marò, Sonia Gandhi contro l'Italia: tradimento

Davanti al Partito del congresso la leader minaccia: «Nessuno dovrebbe sottovalutare l'India». Assicura poi il sostegno a ogni iniziativa per riavere i militari italiani.

Marò, Sonia Gandhi contro l'Italia: tradimento
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19 Marzo 2013 - 14.20


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Sul caso marò irrompe Sonia Gandhi, l’“italiana” vedova dell’ex premier, Rajiv, diventata l’esponente politico più potente dell’India che finora aveva evitato uscite in pubblico. La presidente del Partito del
Congresso, attualmente al governo, ha avvertito che «nessun Paese dovrebbe sottovalutare l’India». Intanto l’Ue, dopo aver invitato entrambe le parti a rispettare la Convenzione di Vienna, ha preso una posizione meno neutrale: «La limitazione alla libertà di movimento dell’ambasciatore d’Italia in India sarebbe contraria agli obblighi internazionali stabiliti dalla Convenzione di Vienna», ha detto la portavoce della rappresentante per la politica estera dei 27, Catherine Ashton.

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La baronessa Ashton, comunque, conclude la dichiarazione, «continua a sperare che una soluzione reciprocamente accettabile possa essere trovata attraverso il dialogo e nel rispetto delle regole internazionali e incoraggia le parti a esplorare tutte le strade per questo risultato».

L’intervento di Sonia Gandhi è arrivato nel corso di un incontro del gruppo parlamentare del suo partito, la prima assemblea con i suoi parlamentari da quando è cominciata la sessione di bilancio del Parlamento indiano. Nata in Veneto e vissuta in Piemonte fino a 18 anni ma cittadina indiana dal
1983, l’erede della dinastia Nehru-Gandhi ha accusato il governo italiano di inaccettabile «tradimento» e ha aggiunto che è pronta a sostenere ogni passo per garantire che i due fucilieri del Battaglione San Marco tornino in India ad affrontare il processo. «La sfida del governo italiano sulla
questione dei due militari e il tradimento dell’impegno dato alla Corte Suprema sono assolutamente inaccettabili», ha dichiarato. «A nessun Paese puo’ essere concesso, dovrebbe o sarà permesso di sottovalutare l’India». «E devono essere utilizzati tutti i mezzi», ha aggiunto, «per assicurare che
l’impegno assunto dal governo italiano di fronte alla Corte Suprema sia rispettato».

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Le sue parole sono significative perché il Partito del Congresso è da tempo nel mirino dell’opposizione, che lo accusa di un comportamento ambiguo proprio in virtù delle
origini italiane della vedova Gandhi. La scorsa settimana un leader locale del principale partito di opposizione, il partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party, aveva accusato la
Gandhi di aver manovrato per aiutare i due militari italiani, mentre un deputato comunista in Kerala aveva ipotizzato che, in loro favore, lavorassero «mani segrete dell’Italia».

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