Ultimatum a Morsi: si dimetta
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Ultimatum a Morsi: si dimetta

I manifestanti danno un giorno al presidente per farsi da parte e indire nuove elezioni. Intanto sale la tensione dopo gli scontri di ieri: 7 morti e più di 600 feriti.

Ultimatum a Morsi: si dimetta
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1 Luglio 2013 - 08.58


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Sale a sette morti e più di 600 feriti il bilancio degli scontri tra i sostenitori e gli oppositori del presidente egiziano Mohamed Mursi, secondo fonti mediche e della sicurezza. Cinque vittime si sono registrate ad Assiut, Beni Suef e Fayoum, a sud del Cairo; due nell’assalto al quartier generale dei Fratelli Musulmani.

Una giornata drammatica, piena di tensione quella di ieri, dove milioni di persone sono scese in piazza per la più imponente manifestazione degli ultimi anni.

All’indomani delle oceanica partecipazione dei manifestanti, l’opposizione a Mohamed Morsi ha fissato un ultimatum, domani martedì alle 17, come limite temporale entro il quale il presidente islamista si deve dimettere, minacciando – se così non accadrà – una campagna di disobbedienza civile.

“Diamo tempo a Mohamed Morsi fino a domani, martedì 2 luglio, alle 17, perché lasci il potere e così consenta alle istituzioni di prepararsi per elezioni presidenziali anticipate”, si legge in un comunicato diffuso dal movimento Tamarod. “Altrimenti, da domani alle 17 comincerà una compagna di assoluta disobbedienza civile”.

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I salafiti prendono le distanze da Morsi – Il leader del partito salafita egiziano Nour, Younis Makhyoun, ha esortato il presidente Morsi a fare concessioni alla piazza per evitare un bagno di sangue e si è presentato come un possibile mediatore con gli oppositori scesi oggi nelle strade.

I salafiti, che in un primo momento avevano contribuito alla vittoria elettorale di Morsi, si sono però distanziati adesso da lui. Makhyoun ha definito “sbagliato” l’obiettivo di costringere Morsi alle dimissioni, ma ha osservato che il presidente potrebbe essere costretto ad andarsene, a meno che non faccia compromessi. “Ci devono essere concessioni ance se difficili e amare. Qui si tratta di tutelare il sangue degli egiziani”, ha detto. “Siamo preoccupati da questa escalation che può finire fuori controllo”, ha aggiunto.

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