«Dobbiamo smetterla di mostrare i muscoli e smetterla con le sanzioni in un’escalation incontrollabile che potrebbe portare alla terza guerra mondiale». Lo ha dichiarato Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia al seminario organizzato a Torino dall’Associazione Conoscere Eurasia, parlando delle sanzioni decise dall’Europa dopo l’intervento russo in Ucraina.
«Vogliamo lavorare per sostenere il dialogo – ha proseguito Fallico, che vive in Russia dal 1974 – e l’economia è la chiave per riaprire la porta: le ragioni dell’economia devono prevalere sulla forza delle armi e delle sanzioni».
Fallico ha spiegato, per sostenere la sua tesi, che «il nostro paese non può rischiare di disperdere un patrimonio che l’anno scorso ha fatto registrare un record di scambi di 31 miliardi di euro» ma ora rispetto allo stesso periodo del 2013 «l’export nell’ultimo semestre è calato dell’8 per cento, con un -18 per cento solo a giugno». Per Fallico c’è la necessità di «continuare ad esserci in Russia. Le nostre economie sono complementari» ha sottolineato a conclusione del suo intervento.